RECENSIONE: "VERSUS" di Lucia Guglielminetti


Oggi, cari Wolvers Readers, sono qui a raccontarvi qualcosa su una delle mie ultime letture. L’horror non è un genere che leggo molto e, in effetti, si distanzia molto da quello che solitamente prediligo in fatto di libri. Ogni tanto però bisogna uscire dalla propria “comfort zone” e allora eccomi qui a parlarvi un po’ di Versus, il romanzo di Lucia Guglielminetti.

Non conoscevo l’autrice prima di intraprendere questo viaggio insieme alla sadica protagonista del romanzo e quindi non sapevo cosa aspettarmi da questa storia. Ma partiamo dal principio e iniziamo a vedere un po' di info utili che riguardano questo libro.

Beatrice è una sedicenne grassoccia e apparentemente mediocre. Frequenta il liceo linguistico della sua città, non è amata dai compagni e proviene da una famiglia del tutto insignificante, con una madre scialba e un padre distratto. L'unica luce, nella sua vita, è l'amore per i Rip n'Tear, un gruppo metal americano, e soprattutto per il frontman, Johnny Lee Kerr, che rappresenta tutto quello che Beatrice vorrebbe essere. Ma che succede quando Bea riesce a trovarsi faccia a faccia con il suo idolo e scopre che non è quell'essere senza macchia che si è sempre immaginata? Dopo aver sviluppato facoltà paranormali che non avrebbe mai pensato di possedere, Bea è pronta per la sua vendetta, dando inizio a un duello senza esclusione di colpi con Johnny, da cui l'unica via di fuga è la morte.



Beatrice è una sedicenne che impazzisce per il leader di una rock band americana, Johnny Lee Kerr, e a cui confida, nel suo diario segreto, tutti i suoi pensieri e traumi della sua vita da adolescente. Un giorno il suo idolo arriva in Italia per dare un concerto a Torino e Beatrice si precipita ad acquistare il biglietto per poterlo finalmente incontrare. Mai questa scelta fu più sbagliata per il povero Johnny che dovrà subire la pura follia della ragazza che diventerà il suo peggiore incubo.

Sbirciò furtivo dalla porta del bagno; la camera, illuminata dai bagliori della TV, era deserta e del tutto normale. Fu allora che dalle sue spalle provenne una voce, appena un bisbiglio, che pronunciò il suo nome e che lo fece voltare di scatto con gli occhi sbarrati e la pelle accapponata.
«Johnny...»
Non aspettò di sentire altro. Schizzò fuori dalla stanza con un urlo trattenuto a stento dietro le labbra, il viso esangue, dirigendosi di corsa verso una camera qualsiasi, purché non fosse la sua. Aveva bisogno di aiuto, di qualcuno capace di fornire una spiegazione logica per quello che era successo; in caso contrario sarebbe impazzito.


Ho provato un’immensa pena per il rocker che, nonostante non sia uno stinco di santo, non merita tutto quello a cui lo sottopone Beatrice (che ho odiato sin dal principio). Credo di non aver mai letto di una protagonista così spietata e poco propensa al perdono.  D'accordo Beatrice, il ragazzo non era quello che ti aspettavi ma arrivare a colpire la sua psiche mi sembra davvero troppo e, soprattutto, molto ma molto inquietante!!!

La trama del romanzo si snoda in un continuo mix di ironia e scene ansiogene che coinvolgono il lettore portandolo con il fiato sospeso a leggere le ultime pagine. Nonostante (come dicevo prima) l’horror non è un genere che mi appartiene, devo ammettere che Lucia Guglielminetti ha saputo tenermi incollata alla sua storia e a farmi provare sentimenti contrastanti per i suoi personaggi.

Non mi resta che consigliarne la lettura agli amanti del genere e a chi cerca una lettura dalle tinte noir.


VOTO:
e
1/2

Buone Letture