VI SEGNALA NADIA #39 - INCENDIAMI L’ANIMA di Federica Leva

Buongiorno Wolves Readers!
Nuova segnalazione sul blog per la rubrica "Vi segnala Nadia". Si tratta del nuovo romanzo di Federica Leva uscito qualche giorno fa e dal titolo "Incendiami l'anima".
Andiamo un po' a vedere di cosa si tratta.


Alan Campbell aveva tutto: amanti, amici e una carriera prestigiosa. Ma ha perso ogni cosa per colpa di una donna. Ora, in lui è rimasto solo il fuoco della vendetta, un marchio che si è voluto imprimere a fondo anche nella pelle, nei tratti di un drago avvolto dalle fiamme. Quando incontra Karis, bella e coraggiosa, e sin troppo simile alla donna che odia, non può fare a meno di volerla distruggere. Ma non può neppure fingere di non desiderarla, perché impazzisce per la brace che arde nei suoi occhi, per le movenze sensuali della sua danza e per i suoi segreti.
Ma Karis non è libera, e non potrà mai essere sua.
Nemmeno se lo vuole con tutta se stessa.
Tuttavia, giorno dopo giorno, in uno chalet isolato fra i ghiacci eterni del Chugach Park, le cose fra loro si fanno sempre più intime e passionali. E terribilmente complicate. Perché quando un’anima di ghiaccio s’incendia, le conseguenze possono essere imprevedibili e devastanti.
Anche, e soprattutto, per l’amore.




«Il fuoco non può bruciare altro fuoco, strega. E tu sei solo la fiammella di un cerino.»
Ma Alan si sbagliava.
Io sarei stata capace di incendiare la sua anima… l’anima di un uomo scolpito nel ghiaccio.
Lasciai che scorresse con la bocca sulla mia pelle, indugiando fra i seni e sull’ombelico. Mi persi nei suoi baci, nella sua lingua curiosa e nei denti che mordicchiavano piano, ed ero così ubriaca di lui che mi accorsi che si era fermato solo quando la sua barba, corta e ispida, mi graffiò, fra le cosce.
Il fuoco del drago mi avvolse, come in sogno. E invece di alzarmi e scappare – era volgare, era peccato! – affondai ancor di più la testa nel cuscino, offrendogli tutto, e sospirai. Lui esitò, forse non sapeva che cosa fare, bendato com’era, o forse voleva portarmi alla follia e farmi supplicare ancora. Mi morsi un dito per soffocare un singhiozzo e mi agitai, ma lui non mi sfiorò neppure. Il desiderio mi sopraffece, e gli occhi mi bruciarono di disperazione.
«Baciami» lo implorai, e lui rise. Trionfante. Re e padrone di me, della mia mente fragile, del mio corpo impazzito per lui. Ma quando mi toccò, non lo fece con prepotenza, come un vincitore. La sua bocca mi percorse con venerazione, e quello che s’inventò mi fece esplodere mille soli nella testa.
«Sei dolcissima, strega…» mugolò, affamato. «Ah, così mi uccidi!»
No, lui stava uccidendo me, e nel modo più squisito che avessi mai sognato! Abbracciai un cuscino, senza fiato. Allora le donne provavano quello, quando i loro compagni le adoravano con i baci più intimi? E riuscivano a sopravvivere all’intensità di quella folle emozione? Fui percorsa da brividi così accecanti, così insopportabili, che cercai di chiudere le gambe, ma lui mi obbligò a tenerle spalancate e ad accettare il suo bacio. Fino in fondo. Un bacio bramoso, rovente.
Mi arresi, completamente, e divenni pura emozione. Ogni cosa si concentrò in quel bacio, in quel calore che montava come la marea, e io… ah, sarei potuta svenire, sotto i colpi della sua lingua! Socchiusi gli occhi e lo vidi fra le mie gambe, i lunghi capelli che mi solleticavano le cosce, le spalle muscolose che si contraevano, al ritmo del mio piacere. Per un attimo, la cravatta che gli bendava gli occhi si allentò e rischiò di cadere, mostrandogli tutto, di me, e a quel pensiero la marea s’impennò, divenne inarrestabile.
«Oddio» esalai. «È troppo… troppo…».