RECENSIONE: "MEZZOSANGUE" di Vincenzo Romano


Buon Pomeriggio Friends Readers.
Oggi vi racconterò di un romanzo high fantasy (fantasy epico) che mi ha permesso di staccare un po' la spina dall'ecatombe de "Il Trono di Spade" di George Martin, facendomi vivere un'avventura più "tranquilla" dal punto di vista dello sterminio di massa 
E' la storia di un'amicizia e della ricerca di sé.
La storia che ha per protagonisti un mezz'orco e un mezz'elfo, tanto diversi tra loro ma anche tanto simili.
Una storia in cui un'antica profezia narra di un mezzosangue in grado di ristabilire un equilibrio con un grande potere.
Tutto ciò è "Mezzosangue" di Vincenzo Romano.





Kai, da cacciatore, è diventato preda. La sua ricerca si è trasformata in una fuga disperata. Un misterioso assassino lo tormenta da settimane con agguati continui, limitandosi a ferirlo e scappare. Il bosco nelle vicinanze di un piccolo villaggio sembra essere il luogo scelto dal suo persecutore per concludere quel gioco crudele. Kai cade, attende il colpo di grazia.
Narog è un giovane mezz’orco. Vive con il suo patrigno nel piccolo villaggio di Craughway dove solo in pochi conoscono il suo segreto. Un giorno, mentre è a caccia nella foresta che circonda il villaggio, si imbatte in uno scontro mortale.

Prendete un eroe sprovveduto che non conosce niente di ciò che avviene al di fuori del suo villaggio natale; fate incontrare il suddetto personaggio con chi diventerà la sua guida e suo amico in questa avventura; date alla storia un’ambientazione medievale e ricordatevi di aggiungere una guerrae una spruzzata di magia. Ecco che avete per le mani un’entusiasmante e avvincente epic fantasy. Tutto questo potete trovarlo nel romanzo di Vincenzo Romano “Mezzosangue” in cui, il suo protagonista principale, non è un elfo né un nano bensì un mezz’orco cresciuto in un villaggio di esseri umani che non lo ha mai visto di buon’occhio nonostante porti sempre un cappuccio calato sul viso per non rivelare la sua natura.
Narog, il nome del nostro eroe, è cresciuto senza sapere niente del suo passato e si ritrova ad affrontare un Cacciatore quando, per caso, s’imbatte in Kai, un mezz’elfo che salva nel bosco. Il mezz’orco lascerà il padre adottivo, la sua casa e il suo villaggio per il bene di tutti; inizia così il viaggio di Narog e Kai, entrambi mezzosangue, seguiti da una profezia che coinvolgerà uno dei due giovani.

Una pausa, un respiro profondo. Kai cercò di parlare piano e in maniera comprensibile. Stava chiedendo al suo salvatore di abbandonare tutte le sue certezze all'improvviso e se ne sentiva responsabile.
«Al mondo esistono molte forme di potere» ricominciò Kai riaprendo gli occhi «la più antica e meno conosciuta è rappresentata dalle pietre magiche. Pare che anticamente i grandi maghi dominassero tutto il potere arcano attraverso delle pietre, che contenevano la vera forma di ogni cosa in questo mondo. Per qualche ragione l’equilibrio si infranse e il potere andò letteralmente in frantumi. Pochi conoscono la vera magia delle pietre, io ne ho viste alcune nel regno degli elfi. Mi è stato insegnato che in ciascun frammento risiede un’essenza. Chi possiede il frammento può dominare quell'essenza. Tra la mia gente c’è un’antica profezia, annuncia che un mezz'elfo riunirà un giorno il potere nelle sue mani ripristinando l’equilibrio».

Vincenzo Romano ci presenta il suo romanzo partendo, come solo un buon fantasy epico sa fare, da una cartina geografica che rappresenta il mondo da lui ideato: Shealgair, il villaggio di Narog; Zaleb, con le sue meravigliose torri e l’Ordine dei Cavalieri; e Grehaven, la Città della Luna Calante affacciata sul mare.
Lo stile dell’autore è diretto e scorrevole, mai noioso e, nonostante un’accurata scelta linguistica, il romanzo resta fluido e piacevole da leggere grazie anche al continuo mix di scene d’azione e momenti di ricerca interiore.
C’è qualche piccolo refuso, niente che intacca la leggibilità del testo e, unica pecca - mio parere superpersonale - sono le poche informazioni che ci vengono date sui frammenti (probabilmente avremo maggiori dettagli nel secondo volume).
Narog e Kai sono due personaggi molto diversi tra loro eppure, al contempo, molto simili: entrambi mezzosangue ed entrambi guardati con sospetto dai rispettivi villaggi, affronteranno un viaggio che li aiuterà a rispondere a uno degli interrogativi che ognuno di noi si è posto almeno una volta nella vita: “Io, chi sono?”.
Lasciate che questo romanzo vi trasporti nel suo mondo fatto di magia nascosta e di verità da scoprire fino a raggiungere l’ultima pagina che vi farà esclamare: “E adesso???”.

VOTO
e 1/2