RECENSIONE: "IL MANGIAFUOCO" di Luca Papa - DRAGONFLY EDIZIONI
Benedicta ci racconta le sue impressioni sul romanzo di Luca Papa dal titolo Il Mangiafuoco edito Dragonfly Edizioni.
Che succede se si mettono assieme le
atmosfere alla Stephen King, quelle di film come Scream e Urban Legend e quelle
del film Jumanji, ma in versione horror? Una grande confusione, appunto. E in
questo libro di Luca Papa si capisce che le idee possono esserci, ma che sono
trattate in maniera confusa.
La trama si snoda attorno a un gruppo di
quarantenni che devono vedersela con un maniaco che, in quel paesino della
provincia di Torino, inizia a uccidere loro e alcuni loro amici di famiglia,
come se stesse riportando in vita il serial killer che, tanti anni prima, ha
compiuto un terribile omicidio.
L’idea in sé è buona, ma è lo svolgimento
che mi ha lasciato enormemente perplessa. Anzitutto questo gruppo di amici, dai
quaranta in su, parla e agisce come se fossero dei ventenni immaturi, che non
sanno come cavarsela nella vita e vivono ancora tutti a casa di mamma e papà. I
genitori del protagonista, poi, si comportano allo stesso modo autodefinendosi
boomer e avendo dei comportamenti che lasciano a dir poco perplessi.
Anche per quanto riguarda lo stile non ho
ben capito le scelte dell’autore. Il libro, infatti, si dipana con una serie di
frasi che sembrano riassunti di quel che sta capitando o che deve accadere. E a
questi piccoli riassunti si alternano una serie di infodump che hanno poca
ragione di essere.
Inoltre, ma mi rendo conto che questo è
molto soggettivo, non c’è bisogno di proclamare il nome della persona con cui
si parla in ogni riga, appesantisce la frase e rende noiosa la lettura.
Tra vittime uccise in maniera orribile e
indagini del gruppo e di un commissario che aiuta questi quattro ragazzi, si
arriva a un finale che vorrebbe essere visto come un colpo di scena, ma risulta
molto artificiale, perché il “colpevole” salta fuori all’improvviso con un
altro infodump.
Forse rivedendo lo stile e rendendo più fluida la narrazione con maggiori particolari l’idea potrebbe rendere meglio.
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