RECENSIONE: "ESTASI. LA SIGNORA DEL LABIRINTO E IL DIO DEGLI ECCESSI" di Arianna Poratti - TRISKELL EDIZIONI


La nostra Benedicta ci racconta le sue impressioni sul romanzo di Arianna Poratti dal titollo Estasi. La signora del labirinto e il dio degli eccessi edito Triskell Edizioni.


Non sono solita leggere retelling, ma quando la mitologia greca chiama non si piò fare a meno di rispondere. E ho avuto ragione perché il libro di Arianna Poratti è davvero scorrevole, piacevole e con un pizzico di sensualità molto ben calibrata.

Tutti o quasi conoscono la storia del Minotauro e di Teseo che uccise il mostro nel labirinto grazie all’aiuto della sorella del mezzo uomo e mezzo animale, Arianna. Molti si ricordano anche del fatto che Teseo ha poi abbandonato la giovane principessa di Creta addormentata sull’isola di Nasso (a proposito, sapete che il modo di dire “piantare in Asso” deriva proprio da questo mito?) per scappare ad Atene con Fedra, anche lei sorella di Arianna e del Minotauro.

Ma in quanti sanno che poi Dioniso passò di lì e si innamorò della giovane disperata e abbandonata? La amò molto, così tanto da assorgerla a sua sposa e dea della Luce dalla Corona Boreale che ancora oggi si può ammirare nel cielo stellato.

Questo è il racconto di questa storia, di come due solitudini, a diversi livelli, si sono incontrate e unite, imparando ad amarsi un poco alla volta, un giorno dopo l’altro, come due comuni mortali.

Solo che uno dei due amanti è un dio, e che dio: quello dell’Estasi, degli Eccessi, dell’Ebbrezza e della Linfa Vitale. Va da sé che in queste pagine troverete delle scene di tenerezza, ma anche di puro e semplice piacere. Arianna scopre se stessa e il suo riscatto, in ogni ambito di vita, e per fare questo deve avvicinarsi anche alla fisicità che segue l’amore che prova per il suo sposo, lei che si era consacrata ad Artemide e aveva fatto voto di castità. È un cammino il suo, sia interiore che reale, visto che segue Dioniso durante il suo viaggio, ma deve fare chiarezza anche in se stessa, cercando di capire se i ricordi tristi che porta nel cuore possano essere raccontati a chi ama e in questo modo esorcizzati.

Ho trovato molto divertente, poi, l’incontro tra Arianna e la dea stessa, sorella di Dioniso: la ragazza teme che la dea, da tutti riconosciuta come vendicativa anche se giusta, le rinfacci il cambio di bandiera e la verginità perduta. Artemide ha invece una reazione molto divertente che non vi spoilero per non togliere il gusto della scoperta.

Veniamo ora al punto che mi ha convinto un po’ di meno: anche qui, come nella maggior parte dei libri che ultimamente leggo, la protagonista diventa l’eroina sagace da cui tutti pendono dalla labbra. E a questo punto la mia attenzione inizia a calare. Mi riesce estremamente difficile pensare a uno Zeus che viene ridotto al silenzio da una sagace battuta della giovane dea Arianna, tanto per fare un esempio.

Il libro, comunque, è scritto bene e si apprezza e si nota in ogni pagina la cura storica che la scrittrice ha riservato ad esso. Le ricostruzioni della vita di tutti i giorni o degli oggetti usati per consumare cibo o vino sono precise e ben dettagliate e ti invogliano a proseguire la lettura. Un retelling da leggere con curiosità.