RECENSIONE: "LA PICCOLA LIBRERIA DEGLI AMORI PERSI E RITROVATI" di Francesca Sbardellati - NEWTON COMPTON EDITORI
La nostra Benedicta ci racconta le sue impressioni sul romanzo di Francesca Sbardellati dal titolo La piccola libreria degli amori persi e ritrovati edito Newton Compton Editori.
È
vero che quando si cade si può sempre risalire? Forse, ma non sempre. E in
questo romanzo Francesca Sbardellati ci racconta la storia di Laura
Chiambretti, una donna fragile, preda dei suoi demoni e rinchiusa nei ricordi del suo unico tempo felice:
l’infanzia.
Laura
potrebbe avere una vita facile: è sposata con un avvocato di successo, Nicola,
ha due bambine, lavora con la suocera Livia in una agenzia di immobili di lusso
e vive a Roma dalle parti di Villa Borghese.
Eppure,
qualcosa la lacera, così tanto da finire ubriaca e persa ogni sera, tra le sicure
pareti di casa sua, ma anche durante le cene di rappresentanza a cui deve
partecipare con il marito. Fino a che un giorno scoppia e lascia tutto. La
spinta gliela fornisce Alfonso, il proprietario della piccola libreria nascosta
proprio nel grande parco di Villa Borghese. Era quello il luogo dove lei andava
da piccola con la mamma, prematuramente mancata, ed è lì che sente un richiamo.
Quindi
la sua è una vita che si sdoppia: da una parte c’è Laura che lascia tutto
quello che c’era prima tranne le figlie il cui amore l’aiuta a restare coi
piedi per terra, dall’altra compare una Laura alla ricerca di se stessa, sempre
più persa, sempre più divisa tra il voler fare per se stessa e il dover fare
per se stessa.
Senza
fare nessuno spoiler è chiaro che anche il cuore della donna verrà diviso a
metà, tra Nicola e Alfonso.
Il
libro ha un buon ritmo, anche se in alcuni punti ripetizioni e svolgimenti
rallentano notevolmente la lettura. Anche i luoghi sono ben descritti e in
certe parti ti pare davvero di camminare tra le vie del centro storico di Roma.
Tuttavia,
non ho in alcun modo gradito come sono stati tratteggiati i personaggi. Laura sembra
agire a caso, molto spesso le sue azioni sono dettate da non si sa cosa e
soprattutto non ho trovato nessun nesso logico in parecchie decisioni che
prende, per non parlare del fatto che un minuto pensa di fare una cosa e il
minuto successivo fa l’esatto contrario. Persa tra l’isterismo e i sogni, Laura
è una figura che verso la fine del libro mi ha decisamente irritato e ho
trovato davvero sconclusionato il suo percorso. Anche la figura di Alfonso non
mi è chiara, non ho percepito nulla da lui se non il fatto che non si capisce
(forse apposta?) le sue reali intenzioni nei confronti della vita, dell’amore e
anche della propria salute.
Tutto
sommato, però, il libro è gradevole, anche se sulla carta la trama prometteva
qualcosa di più.