RECENSIONE: "IL MISTERO DEL VASO DELLA VENERE AURELIA" di Rachel Moore - FANUCCI EDITORE


Grumpy ci racconta le sue impressioni sul romanzo di Rachel Moore dal titolo
Il mistero del vaso della Venere Aurelia edito Fanucci Editore.


Margot, una ragazza romantica e sognatrice, viene in possesso del diario che il giovane Van Kean, diciottenne, ha scritto nel 1932 prima della sua scomparsa. 

Di lui da allora non si hanno più tracce, presumibilmente è morto durante un terremoto a Pompei mentre partecipava a uno scavo alla ricerca del vaso di Venere, con l’amico Atlas. 

Per questo motivo quando la scuola di Margot organizza un viaggio archeologico in Campania lei fa, letteralmente, carte false per parteciparvi. 

La sua insegnante le assegna come compagna l’antipatica Astrid, una ricca snob, discendente di una stirpe di archeologi, mentre suo padre è un magnate immobiliare. 

Margot è decisa a trovare il vaso di Venere che, secondo la leggenda, dona a chiunque lo ricomponga ricchezza e amore da parte di tutti. Quando si improvvisa archeologa da sola, al buio, negli scavi trova una statua di Van che si rianima e le mostra il ragazzo com’è, scontroso, sulle sue e antipatico, ma Margot ha tutte le ragioni del mondo per farsi valere e non si piega all’arroganza di Van. Insieme cercano i cocci del vaso ma quando sono sul punto di ricomporlo…

Margot è una diciottenne abbandonata dalla madre, vive con il padre che, assorto nel lavoro, non la considera minimamente. Poiché si sente invisibile vuole il vaso per avere l’amore di tutti ma in primis del genitore. 

All’apparenza può sembrare debole e piagnucolona, ma si dimostrerà una ragazza forte e capace di affrontare i pericoli che si propongono durante la sua ricerca. 

Van è un ragazzo che si trova catapultato in un secolo a cui non appartiene. E tante novità lo rendono ancora più scontroso di quanto sia in realtà, ma deve fare buon viso a cattivo gioco per arrivare allo scopo che si era prefissato nel lontano 1932. 

La stesura del romanzo è semplice, lineare e ben costruita. 

La storia non è solo d’amore ma soprattutto è un’avventura coinvolgente ed è, a mio parere, un insegnamento ai giovani che per ottenere ciò che si vuole ci si riesce con la caparbietà ma anche con l’aiuto degli altri.