BACKSTAGE D'AUTORE: "FABRIZIA IERACE"

Ben trovati Amici Narralupi.

Per la rubrica del giovedì Backstage d'Autore, siamo in compagnia di Fabrizia Ierace, autrice di:

- Loser Girl

- Una nuova vita a New York

- La nostra magia di Natale



Dopo aver scritto la parola “Fine” di solito mi prendo un po’ di tempo per lasciare andare le emozioni. Durante la stesura della storia -o di un racconto breve- i protagonisti diventano come degli amici: senti quello che sentono loro, vivi la storia insieme a loro e, proprio come accade nella vita reale, quando bisogna lasciarli andare via è come perdere un pezzetto di sé. Mi prendo il mio tempo per elaborare la “fine” e poi, a mente lucida, riprendo in mano la storia per scovare eventuali incongruenze o anomalie.


Anche se non credo possa essere definito bizzarro, mi piace scrivere qualche riga ogni sera, prima di andare a dormire, sulle note del cellulare. È come se, con il corpo pronto per il riposo, la mente riesca a rilassarsi solo dopo aver scritto un pochino.


In realtà non l’ho mai fatto. Ora che me lo state suggerendo, credo che lo farò… Vi farò sapere 😉


Se posso essere del tutto sincera, i miei peggiori incubi da scrittrice sono due: scrivere qualcosa che non piaccia proprio a nessuno e organizzare una presentazione dove non si presenta neanche una persona.


Vi confesso una cosa: non ho una vera e propria scrivania. Di solito scrivo dove capita, con il mio amato computer e il mio inseparabile supporto per il pc portatile. 


Quando dico che “sto scrivendo”, in realtà mi distraggo con mille cose contemporaneamente! Scrivo qualche riga, poi guardo il telefono, cerco sinonimi su internet, rispondo ad un messaggio, parlo con mio marito, ascolto una canzone… Non è sempre così, però: quando ho in mente una scena precisa o quando sono in una parte della storia particolarmente importante, mi siedo al computer e non mi fermo finché non ho finito di scriverla.


“Devi credere di più nelle tue capacità!”

Peccato che poi io mi faccio venire sempre mille dubbi su tutto.


No, sono una persona piuttosto semplice e con pochi segreti: l’ho rinominato esattamente con il titolo provvisorio.