RECENSIONE: "IL GIARDINO DIMENTICATO" di Kate Morton - HARPERCOLLINS
Buon martedì Amici NarraLupi. Oggi la nostra Faby ci racconta le sue impressioni sul romanzo di Kate Morton dal titolo Il giardino dimenticato edito HarperCollins.
Ci sono romanzi che si leggono, e altri in cui si entra, passo dopo passo, come in un giardino segreto: Il giardino dimenticato di Kate Morton è esattamente questo tipo di libro.
Il recente restyling dell’edizione HarperCollins Italia regala una veste raffinata a un classico del mystery contemporaneo al femminile, rinnovandone il fascino senza intaccarne l’anima.
Un'operazione editoriale che valorizza la
componente scenica e suggestiva dell’opera, restituendo pienamente l’atmosfera
sospesa tra fiaba e dramma familiare che contraddistingue lo stile
dell’autrice.
Una sceneggiatura letteraria tra epoche e
continenti
L’impianto narrativo ha la solidità di una sceneggiatura cinematografica: Morton non si limita a raccontare, ma mette in scena. Ogni ambientazione – dalle banchine di Brisbane alla brughiera della Cornovaglia – è costruita con una precisione visiva e sensoriale che rende il romanzo profondamente immersivo.
Le descrizioni non appesantiscono, ma si
incastrano nella trama come fotogrammi studiati, dando ritmo e profondità
emotiva alla narrazione. Il risultato è un’architettura narrativa che si
sviluppa su tre livelli temporali, abilmente intrecciati senza mai perdere
coerenza né tensione.
Psicologia dei personaggi e segreti sepolti
Morton si distingue per l’attenzione alla dimensione psicologica dei suoi personaggi, in particolare delle figure femminili. Nell, Cassandra e Eliza non sono solo protagoniste di epoche diverse, ma incarnano tre percorsi interiori segnati da perdita, ricerca di identità e riscatto.
Il mistero non è mai fine a sé stesso: ogni nodo del plot corrisponde a un passaggio emotivo, a una ferita o a una verità taciuta troppo a lungo. In questo senso,
Il giardino dimenticato è anche un romanzo
sull’eredità emotiva che le famiglie tramandano, spesso senza volerlo.
L’intreccio: un puzzle degno di un giallo
Chi ama il genere mystery troverà qui pane per i propri denti. L’intreccio è costruito con l’abilità di un orologiaio: ogni dettaglio apparentemente secondario si rivelerà, nel tempo, un tassello fondamentale del disegno complessivo.
I salti temporali non
confondono, ma accrescono la suspense, conducendo il lettore in un continuo
gioco di specchi tra ciò che è stato e ciò che si credeva di sapere. La verità,
come spesso accade nei romanzi di Morton, è sepolta nella memoria, nella natura
e nel linguaggio segreto dei simboli – in questo caso, quello del giardino e
delle fiabe.
Una scrittura evocativa e d’atmosfera
Lo stile di Kate Morton è avvolgente, elegante, venato da una malinconia poetica che richiama la letteratura vittoriana e gotica, ma sempre con un tocco moderno e accessibile. La sua penna riesce a fondere l’elemento romantico con quello inquieto del segreto, restituendo al lettore una prosa che si legge con lentezza, quasi con reverenza. Non è un libro da divorare: è un libro da abitare.
Il giardino dimenticato è molto più di un romanzo mystery: è un’esperienza narrativa che parla di memoria, identità e del potere dei luoghi di custodire le verità che gli uomini dimenticano. Con la nuova edizione HarperCollins, il romanzo torna a sbocciare con rinnovata bellezza, pronto ad accogliere una nuova generazione di lettori. Un consiglio: lasciatevi guidare dai profumi, dai sussurri e dai silenzi. Perché, come ci insegna Kate Morton, la verità aspetta tra i fiori.