SETTE BLOG PER UN AUTORE: "POPPY HOLMES"


Ospitiamo oggi per la rubrica Sette Blog per un Autore la O.D.E. Edizioni e una delle sue autrici, Poppy Holmes, che ci presenta Alice, la protagonista del suo romanzo.

1) Chi è Alice? Raccontaci qualcosa di te
Non è facile parlare di se stessi. Cosa potrei dire? Che sono una giovane donna pratica, razionale e terribilmente annoiata? Questo lo ero tempo fa, sicuramente. Oggi mi sento diversa e, sotto molti punti di vista, sono più realizzata. Ho capito che per cambiare la propria vita bisogna fare qualcosa e non solo aspettare che il cambiamento scenda dall’alto. L’ho fatto, ho cambiato la mia vita. Mi sono aggrappata alle pagine di mia nonna per risalire la china e approdare su spiagge più adatte a me. Però ho ancora tanto da fare.

2) Cosa ne pensi della tua storia? Nei limiti dello spoiler, sei contento di quello che ti capita nel romanzo?
Sì, lo sono. Forse all’inizio mi ha infastidita la verità che veniva raccontata. Insomma, non è mai facile leggere di se stessi con gli occhi degli altri. Ci si sente giudicati. Però credo che Poppy abbia fatto un ottimo lavoro, che sia riuscita a mettere le giuste luci e le giuste ombre sulla mia personalità.

3) Hai degli hobby di cui il tuo autore parla nel libro?
No, a parte la lettura. Come dicevo prima, sono stata per lungo tempo una persona annoiata e quindi noiosa. Ho lasciato che la vita mi scorresse davanti senza fare nulla per appropriarmene. Ma oggi posso dire di coltivare la passione per il giardinaggio e per l’arte.

4) Che personaggio sei? Un protagonista amato sin da subito o no?
Oddio, vorrei essere amata, ma sono consapevole di essere fredda all’inizio. Sono una persona che si apprezza nel tempo, credo. Spero. Non lo so. Sicuramente non sono unica e questo è un beneficio: posso arrivare a tante persone che possono identificarsi in me.

5) Pensi che qualche lato del tuo carattere possa appartenere al tuo autore?
La nostalgia, probabilmente. Poppy conosce la lontananza e me l’ha cucita addosso come una seconda pelle.

6) Tre aggettivi che ti descrivono.
Razionale, raramente mi faccio trasportare dalle emozioni.
Pratica, sono convinta che le cose fatte bene siano meglio di quelle immaginate.
Timorosa, ho talmente tante insicurezze che spesso mi chiedo come faccio ad alzarmi la mattina e affrontare la giornata. Però, se mi è concesso un altro aggettivo, sono anche consapevole: di me, delle mie scelte e della mia felicità.

7) Parlaci della città dove è ambientata la tua storia.
San Lorenzo è un borgo inventato e tuttavia reale. Potrebbe essere qualsiasi borgo sul mare ligure, con le sue vie e la sua stazione, le persone e i turisti. È una cittadina che sa di vacanza e ha il sapore dei ricordi.

8) Che rapporto hai con gli altri personaggi del romanzo? Ti va di presentarceli?
Nonna Rosa è stata una costante della mia infanzia, quella presenza mai invadente eppure capace di esserci nel momento giusto. Di lei ricordo ogni cosa: il suo profumo, il suo sorriso, i suoi occhi getili.

Marco è stato il mio faro durante la tempesta, quella luce che si è mostrata nel momento in cui ne avevo più bisogno. Ma non diteglielo o si monterà la testa.

Di Luca non voglio parlare, non perché sia un brutto personaggio ma perché mi ricorda una Alice che non voglio più essere.

Donato… Non posso dire niente, se non che è un uomo eccezionale.

9) La tua storia avrà un seguito?
Non credo proprio, ora nella mia vita c’è un’adorabile banalità che voglio tenere per me.

10) Cosa pensano di te i lettori nelle loro recensioni?
Credo che si ritrovino in me e nelle mie scelte. Voglio pensare si aver ispirato e insegnato qualcosa, come una vecchia amica saggia.

11) C’è un messaggio all’interno del romanzo che secondo te il tuo autore vuole trasmettere ai lettori?
Sì ed è uno dei messaggi più importanti: bastarsi. Essere capaci di amarsi per ciò che si è, senza giudicarsi troppo né con troppa foga. A volte siamo il peggior tribunale di noi stessi e non ce lo meritiamo.

12) Tre buoni motivi per leggere la tua storia.
Be’, il primo sicuramente perché è una storia realistica. Nel bene e nel male racconta la vita, quella di tutti i giorni, quella che tutti noi affrontiamo.

Il secondo è perché parla di amore in ogni forma e sfaccettatura. L’amore è il motore della vita e non c’è protagonista migliore.

Il terzo perché può insegnare qualcosa. Credo che tutti, arrivati all’ultima pagina, possano sentire di essere cresciuti, in qualche modo. La mia storia è una storia di cambiamento e di formazione.