SETTE BLOG PER UN AUTORE: "STEFANIA D'ANGELI"


Eccoci qui NarraLupi con la nostra consueta rubrica della domenica. Oggi ospitiamo l'autrice Stefania D'Angeli e la protagonista del suo romanzo.

1) Chi è JENNYFER? Raccontaci qualcosa di te
Che dire... sono nata 19 anni fa, ho i capelli biondo scuro e degli occhi normali. Li avessi almeno avuti chiari! Ho la tendenza a buttarmi giù facilmente, non mi accetterò mai. Meno male che Valentina non mi lascia mai sola. Non so cos’avrei fatto finora, se lei non ci fosse stata. Vivo ancora con i miei, ma vorrei essere altrove.

2) Cosa ne pensi della tua storia? Nei limiti dello spoiler, sei contento di quello che ti capita nel romanzo?
No! Certo che NON sono contenta! Non poteva capitarmi niente di peggio. Praticamente la mia vita è una lasagna di sfighe.

3) Hai degli hobby di cui il tuo autore parla nel libro?
Mi piace guardare le stelle, non so se possa considerarsi un hobby, ma diventa terapeutico quando non riesco a dormire. Le costellazioni mi hanno affascinata fin da bambina. Non passo tanto tempo a casa, esco spesso: ho avuto la fortuna di incontrare amici sinceri al Liceo, e con loro mi diverto molto.

4) Che personaggio sei? Un protagonista amato sin da subito o no?
Spero di poter essere un personaggio amato con cui si empatizza facilmente. Anche perché ci manca solo essere odiata da chi mi legge!

5) Pensi che qualche lato del tuo carattere possa appartenere al tuo autore?
Decisamente sì. Soprattutto, credo ci sia qualcosa di lei nel vissuto da bambina.

6) Tre aggettivi che ti descrivono.
Insicura, fragile e incapace di vedere il bello. Un mix letale.

7) Parlaci della città dove è ambientata la tua storia.
Non c’è molto da dire... è una realtà di provincia di quarantamila anime. Ci sono dei locali interessanti per noi giovani, un bel parco che frequento ogni tanto. C’è un pub che fa delle birre buonissime. Insomma ci sarebbe tutto per vivere sereni, ma quando non stai bene con te stessa, diventa tutto più difficile.

8) Che rapporto hai con gli altri personaggi del romanzo? Ti va di presentarceli?
Vi ho già parlato di Valentina... lei è il mio tutto! Auguro un’amica così a chiunque. Gli altri amici dovrete scoprirli leggendo il romanzo! Poi c’è la mia comitiva delle vacanze a Rimini, loro sono un tassello della mia infanzia. Matteo è il ragazzo di cui mi sono innamorata, e non so dire se sia stato un bene o un male. Altro non posso dire, altrimenti diventa spoiler!

9) La tua storia avrà un seguito?
Non credo.

10) Cosa pensano di te i lettori nelle loro recensioni?
È presto per dirlo... Lo scopriremo piano piano!

11) C’è un messaggio all’interno del romanzo che secondo te il tuo autore vuole trasmettere ai lettori?
Ce ne sono tanti... forse il principale è di imparare ad ascoltare sé stessi e gli altri, di non mettere muri ma cercare, piuttosto, di sgretolare i mattoni per evitare di costruirne. L’adolescenza è un periodo difficile e spesso non si hanno gli strumenti per gestirla, né da protagonisti né da genitori. Questo romanzo vuole essere un’analisi, sotto tanti aspetti, di quanto grandi i problemi potrebbero diventare se non si affrontano finché si è in tempo.

12) Tre buoni motivi per leggere la tua storia.
Alla mia autrice piace dire che QUANDO SARÒ LONTANA è un libro “multi generazionale”, quindi fruibile a più generazioni. Ogni adolescente, ne sono certa, saprebbe ritrovarsi in alcune dinamiche descritte, dalla sofferenza per un amore non corrisposto alla difficoltà di guardarsi allo specchio e accettarsi. Dai litigi con i genitori alla voglia di ribellione e di trovare un posto nel mondo. D’altro canto, i genitori di adolescenti potranno avere delle chiavi di lettura diverse, come un occhio esterno che fotografa i loro figli e le loro problematiche. Sicuramente è un romanzo molto introspettivo che vuole fornire, senza pretendere di psicanalizzare nessuno, un aiuto a capire alcuni comportamenti adolescenziali. Un altro buon motivo è che nel romanzo non ci sono smartphone, né tablet, né social: un ritorno agli anni Novanta più puri, a com’era la vita quando tutto sembrava più facile.