SETTE BLOG PER UN AUTORE: "DANIELA GATTO"
Ospite di questa settimana per la nostra consueta rubrica è Daniela Gatto e la protagonista del suo romanzo Sara Ruzzier.
Mi chiamo Sara Ruzzier, sono originaria di Moraro, un paesino a pochi chilometri da Gorizia. Ho un bambino da mantenere ma a casa per colpa della guerra non c’è niente da mangiare, quindi anche se mia madre non è d’accordo, ho deciso che diventerò un’Aleksandrinka e andrò a lavorare in Egitto come balia da latte.
2) Cosa ne pensi della tua storia? Nei limiti dello spoiler, sei contento di quello che ti capita nel romanzo?
Come posso esserne contenta? Sono costretta a lasciare mio figlio a casa con mia madre e mia sorella e trasferirmi al Cairo, ma non ho altra scelta se voglio essere sicura che il mio bambino cresca in salute.
3) Hai degli hobby di cui il tuo autore parla nel libro?
Non ho tempo per gli hobby, però la mia nuova esperienza di lavoro mi ha permesso di conoscere persone come Fadilah, che m ha letto i fondi di caffè e una volta ho assistito a una seduta spiritica. Non mi è piaciuta per niente.
4) Che personaggio sei? Un protagonista amato sin da subito o no?
Non voglio risultare presuntuosa, ma credo sia impossibile non amarmi. Rinuncio a ogni sogno e ogni pensiero egoista solo per dare la possibilità alla mia famiglia di sopravvivere, ho un senso del sacrificio molto forte.
No, credo di essere il frutto del mio tempo, un periodo in cui si viveva soprattutto il presente, si facevano gli sforzi necessari senza avere grandi aspettative per il futuro. La mia autrice vive in un mondo pieno di sogni che io non posso concedermi il lusso di fare.
6) Tre aggettivi che ti descrivono.
Caparbia, coraggiosa, altruista.
7) Parlaci della città dove è ambientata la tua storia.
La mia storia oscilla tra Il Cairo del 1920 e Gorizia. Mentre Il Cairo è pieno di opulenza e modernità, a Gorizia si patisce la fame. Il Cairo è un calderone di popoli con una mentalità aperta, a Gorizia le malelingue sparlano sempre, il sospetto è dietro l’angolo e si è molto ancorati alle tradizioni.
8) Che rapporto hai con gli altri personaggi del romanzo? Ti va di presentarceli?
Ci sono molti personaggi in questo romanzo, quindi vi presento solo i principali.
Mia madre è la persona che cerca in tutti i modi di non farmi partire, è una donna resa dura dalla vita e non mi capisce.
Iole è mia sorella, mio figlio la ama profondamente e questo mi fa soffrire.
Belle è la bambina di cui mi occupo e le voglio bene, le sono affezionata come se fosse mia e questo mi fa sentire in colpa.
Pierre è il padre di Belle ed è la persona che più mi destabilizza, mi fa sentire emozioni che devo reprimere, mi fa desiderare realtà alternative che non possono esistere, mi porta a voler essere solo Sara e non Sara la vedova o Sara la madre. Ed è sbagliato.
Colette è la madre di Belle ed è una donna molto particolare, che non riesco a inquadrare.
Fadilah è l’aiuto cucina della casa, ma è anche la mia migliore amica, la prima persona che mi ha fatto sentire accolta a Il Cairo.
Emilia è una ex Aleksandrinka, è interessata a me in un modo che a volte mi inquieta, sembra conoscere ciò che mi succederà. A volte ho la sensazione che voglia solo vedermi fallire.
9) La tua storia avrà un seguito?
No, è una storia autoconclusiva.
10) Cosa pensano di te i lettori nelle loro recensioni?
Per ora le recensioni sono andate benissimo, le persone sono rimaste colpite dalla delicatezza con cui sono stati trattati i vari temi nel romanzo e dalla storia delle Aleksandrinke che per ora conosceva solo una delle lettrici.
11) C’è un messaggio all’interno del romanzo che secondo te il tuo autore vuole trasmettere ai lettori?
La resilienza al femminile, la forza delle donne e il fatto che i risultati raggiunti dalle donne, le azioni da loro compiute non sempre vengono ricordate.
12) Tre buoni motivi per leggere la tua storia.
1- Per conoscere la storia, vera, delle Aleksandrinke
2- Per ricordare la forza che noi donne possediamo
3- Per celebrare ogni forma d’amore




