SETTE BLOG PER UN AUTORE: "CHIARA VERZULLI"

Per la nostra amata rubrica della domenica, questa settimana abbiamo il piacere di ospitare Chiara Verzulli… insieme a un personaggio che vi conquisterà: il protagonista del suo romanzo, Mattia Emilio Miele.


1)Chi è Mattia Emilio Miele? Raccontaci qualcosa di te

Ho trent’anni, sono nato e cresciuto a Roma e sono un avvocato penalista.

Ho un senso della giustizia profondo, ed è proprio per questo che ho deciso di seguire quelle cause dure che ti spezzano in due per il dolore che un’azione ha generato.

Mi piace tenermi in forma, anche se amo alla follia i dolci al cioccolato che sforna la mia coinquilina che avete conosciuto ne “Il mio viaggio più bello”.

Ho paura di perdere le persone importanti della mia vita; ho il terrore dell’odio che può nascere dalle persone verso chi considerano diverso, ma in fondo non siamo sempre e comunque tutti diversi l’uno dall’altro? Non abbiamo le nostre unicità?

2)Cosa ne pensi della tua storia? Nei limiti dello spoiler, sei contento di quello che ti capita nel romanzo?

Chiara ha costruito la nostra storia basandosi su tante testimonianze che ha letto e ha chiesto aiuto a una persona che conosce per cercare di venirci sempre più incontro e comprendere. Purtroppo ciò che ha descritto capita a tante persone come me e non solo.  Ma sono felice di essere riuscito ad avere la forza di riscattare quel passato che mi ha deluso e ferito profondamente (questo grazie soprattutto a Mirco, che ha avuto una pazienza infinita con me, e di Penny, l’amica che tutti dovrebbero avere).

3)Hai degli hobby di cui il tuo autore parla nel libro?

Non penso che amare il mare, tanto da farne il mio posto dove riesco a tornare a respirare, possa essere definito un hobby. Ah, però potrebbe essere una cosa che ho scoperto che mi piace nel momento in cui a studio è arrivato Mirco: passare di continuo davanti al suo ufficio per farlo impazzire ;P

4)Che personaggio sei? Un protagonista amato sin da subito o no?

Per quello che ho passato è come se vivessi due vite allo stesso tempo: una in cui mi lascio andare con persone diverse, ma semplicemente perché so che non ci sarà un futuro e che non mi potranno a quel punto deludere; e una seconda in cui vivo con il freno a mano talmente tirato da non muovermi nemmeno con un uragano. Questo mio atteggiamento duale mi rende difficile, ma fin dai primi capitoli si sa il perché mi comporto in quel modo assurdo. Ma giuro che sono cambiato!

5)Pensi che qualche lato del tuo carattere possa appartenere al tuo autore?

Io e Chiara siamo come il giorno e la notte, ma abbiamo un punto in comune: l’importanza che diamo all’amicizia.

6)Tre aggettivi che ti descrivono.

Spezzato.

Leale.

Con morale integra.

7)Parlaci della città dove è ambientata la tua storia.

La mia splendida Roma. Chi non la conosce? Chi non l’ha vista almeno una volta nella propria vita? La città eterna, una città che bacia il mare ed è abbracciata dalle montagne.

La amo e non la cambierei con nessun’altra al mondo, ma questo penso che sia una caratteristica che ci accomuna tutti. Roma mi scorre nel sangue, vive nella mia anima.

8)Che rapporto hai con gli altri personaggi del romanzo? Ti va di presentarceli?

Direi di cominciare da Penny, la migliore amica che vorrei per tutti, quella che si fa in quattro per starti vicina, anche se in un suo momento di grande difficoltà ha deciso di mollarmi per ricostruirsi.

Enea è un giornalista di viaggi e un grande fotografo, le sue foto finiscono anche nel National Geographic. È incasinato, si è spezzato e ricostruito.

Ma di loro due non posso dirvi altro perché sono i protagonisti della storia che mi precede, “Il mio viaggio più bello”.

E poi c’è lui: Mirco Maria Brambilla. Più grande di me, il mio capo, la mia croce e delizia. Colui che mi spinge fino al mio limite e oltre pur di avermi.

9)La tua storia avrà un seguito?

No, con me Chiara ha chiuso un cerchio.

10)Cosa pensano di te i lettori nelle loro recensioni?

Leggendo le recensioni sembrano essere tutte concordi nel dire che la storia che Chiara è riuscita a raccontare, la mia e quella di Mirco, e nondimeno quella di Alberto, è profonda, realistica, in grado di toccare argomenti che purtroppo si sentono spesso nei telegiornali. Ne consigliano la lettura a tutti, compresi i ragazzi. E… beh, detto tra noi, mi piacerebbe davvero tanto riuscire arrivare a loro e portarli a rileggere.

11)C’è un messaggio all’interno del romanzo che secondo te il tuo autore vuole trasmettere ai lettori?

Chiara è una sognatrice, vorrebbe lasciare un mondo migliore al figlio, vorrebbe insegnargli ad amare indistintamente senza barriere. È stato difficile per lei scrivere la mia storia e quella di Mirco, ma l’ha fatto soffrendo con noi per provare a lanciare il suo sassolino nel grande stagno creato dal bullismo. Il figlio ha subìto atti di bullismo in prima elementare (non lo stesso che ho vissuto io sulla mia pelle), ma semplicemente perché è un bambino che non reagisce, che vuole solo essere amico di tutti. Quindi è un argomento a cui lei tiene particolarmente. Ecco, penso che questo sia un altro aspetto che condivido con lei.

Il messaggio te lo dico con la dedica che ha voluto mettere sul libro: “Le diversità sono la parte buona della società.

A chi crede che siano il modo migliore per crescere.”

12)Tre buoni motivi per leggere la tua storia.

Perché soffrirai! Lo so, non sembra proprio un buon motivo, ma forse ti rimarrò un pochino dentro.

Perché l’argomento è importante.

Perché io e Mirco siamo due personaggi complicati, che abbiamo vissuto sulla nostra pelle la cattiveria umana e che, a modo nostro, siamo andati avanti senza perderci.