RECENSIONE: "L'INCISORE" di Luigi Boccia e Nicola Lombardi
Arya ha letto per noi il thriller storico di Luigi Boccia e Nicola Lombardi dal titolo L'Incisore edito Newton Compton Editori.
La Firenze del 1679 non è mai stata così cupa. Tra vicoli oscuri, palazzi nobiliari e misteri che affondano le radici in un passato occulto, L’Incisore si presenta come un thriller storico che cattura sin dalle prime pagine. Il merito va soprattutto all’atmosfera ben costruita e alla figura intrigante del protagonista: Flaviano Altobrandini, fuggiasco pontificio e detective improvvisato, chiamato a indagare su una serie di delitti efferati.
Il soprannome dell’assassino, l’Incisore, già da solo dice tutto: incisioni sullo scalpo, occhi innestati nei crani, mercurio versato sui corpi… scene che non si dimenticano facilmente. Ma non si tratta solo di orrore fine a sé stesso: ogni delitto è un messaggio, un tassello che conduce Flaviano – e con lui il lettore – in un’indagine complessa che si intreccia con l’alchimia, la medicina e perfino la Divina Commedia di Dante.
La trama è ben costruita e si legge con piacere: il ritmo è sostenuto, i colpi di scena non mancano, e il mistero tiene incollati fino all’ultima pagina. Tuttavia, per un romanzo che si definisce storico, il contesto dell’epoca resta spesso sullo sfondo. Ci troviamo in un periodo affascinante e potenzialmente ricco di spunti – la Firenze medicea, i conflitti con il potere papale, il fermento culturale e scientifico – ma tutto questo rimane accennato, quasi sfocato. È un peccato, perché qualche riferimento storico in più avrebbe arricchito l’esperienza di lettura.
Detto ciò, L’Incisore riesce comunque nel suo intento principale: intrattenere, affascinare con un mistero ben congegnato, e farci seguire passo dopo passo un protagonista brillante e carismatico. Flaviano è un osservatore acuto, sa connettere dettagli apparentemente insignificanti e guidare l’indagine fino alla scoperta finale. Il suo rapporto con i personaggi secondari, in particolare Maso e Lidia Grandeschi, aggiunge spessore e umanità alla narrazione.
In conclusione, se siete in cerca di un thriller avvolgente con un tocco di esoterismo e una buona dose di tensione, L’Incisore fa decisamente per voi. Non aspettatevi un trattato di storia, ma preparatevi a una caccia al colpevole che vi porterà nel cuore più oscuro – e affascinante – della Firenze barocca.




