REVIEW TOUR: "LA CASA DELLE STREGHE" di Evangeline Walton
L'erede di Chutlu partecipa al Review organizzato dal nostro blog per l'uscita del romanzo di Evangeline Walton dal titolo La casa delle streghe edito Newton Compton Editori che ringraziamo per la copia digitale omaggio.
È molto difficile raccontare anche dare un opinione a un libro di siffatta fattura. Non è un semplice gotico miei lettori, ma una vera e autentica parte della storia complessa e intrigante del genere che molti di noi amano, che sentono proprio come l'horror.
Si parla di gotico, quello che si è nutrito a cliché usciti dalla fantasmagorica penna di talenti come Lovecraft, Hodgson e Poe.
Perché la Warton è una loro discendente diretta a livello artistico, seppur infarcita da suggestioni che appartengono al colorato mondo della tradizione celtica.
Molti sono i suoi spunti, un altrove popolato di divinità troppo umane che sembrano in realtà portare sulla propria pelle le ossessioni e le ansie di vendetta di quegli esseri che si sfornano di migliorare la misera esistenza, ma che restano ancorati a un costante senso di frustrazione.
Del resto la casa delle streghe nasce nel 1945, anno funestato da tanto dolore, un anno in cui le macerie stesse della civiltà erano visibili a occhio nudo. Ogni idea di stirpe, di retaggio familiare non era che una manifestazione di una insicurezza e di un terrore del futuro che appare evidente e lampante in questo gotico: tutta la casa, comprese le sue ombre lottano in modo ossessivo quasi per restare fermi a un idea di tempi felice.
Ed era quello degli eroi, degli incanti, del libero arbitrio privati di quel senso di pudore e di etica che in quegli anni appariva cosi splendente. Era la scelta fatta per un egoica volontà individuale che portava a riempire una magione, simbolo dell'animo umano di una ferocia senza scrupoli. Ed è la stessa nera emozione che minaccia non a casa, quella di una bambina, di una ragazzi che è la proiezione stessa di un tempo nuovo, in cui coniugare la vivacità intellettuale, la libertà di pensiero con una sorta di pudore etico, quello di cui Witch House è terrificantemente priva.
Ed cosi pagina dopo pagina si dipana una storia tragica, fatta si di scelta scellerata ma condotto per un istinto di sopravvivenza funestato da un senso di predestinazione.
A Warton costruisce quindi si un oggettivo classico ma che è fondamentalmente una sorta di ricerca psicologica, atta a scavare dentro l'animo umano, quello che oramai dimostrava tutta la sua pericolosa complessità.
E' un libro feroce e poetico, in cui l'orrore che è orrore allo stato puro, si presenta a volte con quel tono suadente che non fa appieno comprendere la portata del patto satanico.
Wich House è un inno a una libertà senza controllo, forse una sorta di vademecum psicologico di stampo junghiano, che solo in seguito dimostrerà come è l'oscurità presente in noi a predestinarci davvero.
E a condizionare la scelta finale, quella che ci mette di fronte al bivio dei bivi o lasciarsi irretire dalla soave voce dell'oscurità crudele o quella dolce amare di un amore fatto si di spine ma anche di autentica libertà.