REVIEW: IMPERVIA NEFASTA PINK ENVELOPE di Ludovico Paolo Monticciolo
L'erede di Chtulhu partecipa al review organizzato dalla ce per il libro Impervia Nefasta Pink Envelope scritto da Ludovico Paolo Monticciolo
A CURA
Il mio primo amore fu Freud, per poi tradirlo in modo indegno con Jung.
Cosi affascinata dalla scienza, cosi desiderosa di comprendere il mondo che mi circondava che a volte ignoravo quanto lo stesso era frutto della mia particolare e unica percezione del mondo.
E cosi tutto ciò che vedevo di oggettivo, diventava completamente un atra cosa nelle mie narrazioni.
Lo scoprii a educazione artistica, alle medie, quando una semplice bottiglia dipinta da diverse persone diventava sempre altro, sempre diverso.
Chi la infilava con un messaggio in un mare in burrasca, chi la vedeva mezza piena e mezza vuota e poi c'ero io, che la dipingevo come se fosse una strana entrata verso l'Altrove.
E cosi ho cercato di comprendere il perché un immagine era poi declinata in mille modalità diverse da tante persone altrettanto diverse.
Mi illuminò A.J. Ames con i suoi esperimenti che mettevano al centro stesso di questa creazione la mente, luogo impresentabile dove si era appollaiato Dio.
E cosi tutto dipendeva da cosa si celava dentro quello strabiliante cassetto, entrata oscura verso un universo a volte distorto, a volte rassicurante a volte weird.
Da queste scoperte a venerare Alice fu un attimo.
Lei che annoiata dalla quotidianità infranta dagli scogli dell'incertezza, della noia, della banalità e dalla rassicurante routine decideva di infilarsi in un antro tenebroso e affatto invitante (la tana del coniglio, ossia una buca nel terreno) per ritrovarsi in quel mondo totalmente mentale.
E da lì a comprendere come i suoi non sense, le bizzarrie fossero matematiche fu un soffio.
Un mondo illogico nella sua logica, con ferree regole che spaziavano dalla teoria delle stringhe alla fisica quantistica.
Ecco le mie suggestioni. E che dire del viaggio iniziatico/psicologico di Dante Alighieri? Lui che affronta come un novello Cu Chulain le prove più difficili per pulire la sua coscienza e approdare al livello superiore, come in una meravigliosa danza alchemica. Dall'inferno, ossia le zone selvagge dell'io inconscio con le sue ombre fino al paradiso, dove tutti gli opposti diventano un uno, in un monismo che è la speranza ultima dell'uomo. E poi da Dante a Rosenkratz che nelle sue nozze alchemiche si ritrova a affrontare le più svariate bizzarrie, come in un sogno lucido, come se lui stesso fosse un viaggiatore che necessita di risposte.
Perché vi sto tediando con le mie letture preferite?
Perché è questo impervia nefasta.
Sono tutti li, i miei amori, i miei interessi, le mie ricerche di una vita. Li a dimostrarsi che solo viaggiando, poco importa se il sentiero è irto di difficoltà e di pericoli si può trovare il vero senso di ogni vita: tornare a casa. E non certo la casa fisica, quella che è ricca di orpelli tecnologici, di mobili e di bellissima e costosa carta da parati. Casa è il nostro io. Casa è dove il cuore trova ristoro in quella mente instancabile che non muore neanche se la Morte stessa gli fa visita. Si trasforma, torna all'origine, diventa parte di un tutto che non si crea ma neanche si distrugge. Fa parte della super-coscienza, quella che ispira i racconti, che ci prende cosi forte cosi come si è impossessato di Lodovico e ci regala parabole, storie il cui significato non sempre comprendiamo a livello conscio. Ma la mente se ne nutre, assorbe, la beve e si disseta. E quando finirete di leggere questo viaggio iniziatico, un incrocio straordinario tra La divina commedia, Alice e le nozze Chimiche, vi sentirete stranamente risolti. Non saprete perché ma ogni tassello sarà andato apposto. E affronterete questa vita con meno paure, frustrazioni, angosce. Perché dentro lo saprete che il vostro fine ultimo è solo...viaggiare. E se nel viaggio aprirete porte di ogni tipo sarà ancora più intrigante questo movimento. Che è a spirale, che è fatto di discese e risalite, ma che sempre in alto, riuscirà a portarvi. Quindi buona lettura e grazie a te menestrello che hai scelto di lasciare il tuo io a casa e di diventare il mezzo con cui Altrove ci narra Storie, che servono a tornare finalmente a casa.