RECENSIONE: "IL PORTONE ROSSO" di Alessandra Piccinini
Arya ha letto per il blog il romanzo di Alessandra Piccinini dal titolo Il portone rosso edito Le Mezzelane che ringraziamo per la copia cartacea omaggio.
Il romanzo ci presenta Ludovica, una donna che ha sempre cercato di sfidare le sue paure e di cercare un equilibrio interiore.
Attraverso una scrittura scorrevole, l'autrice ci accompagna in un viaggio psicologico che esplora l'evoluzione della protagonista, un'avvocatessa di successo che sembra aver finalmente trovato una certa stabilità, ma che presto si troverà ad affrontare le scosse devastanti, sia fisiche che emotive, del terremoto del 2016.
L'incontro con S. segnerà un momento cruciale nel suo cammino. La relazione che si sviluppa tra i due è carica di ambiguità e, purtroppo, di instabilità, alimentata da segnali sempre più evidenti di delirio del ragazzo.
Ludovica, pur consapevole di ciò, si lascia attrarre da S. e non vuole lasciarlo andare, mettendo in discussione se stessa e facendola riflettere su chi sia davvero e cosa stia cercando nella vita.
L'intreccio narrativo, pur essendo denso, non è mai fine a sé stesso. La complessità psicologica dei personaggi giustifica questa intensità, permettendo al lettore di entrare nella loro psicologia, nelle paure e nelle insicurezze. È proprio questa analisi profonda dei personaggi che rende il romanzo interessante, pur richiedendo al lettore una certa attenzione.
Il tema centrale del libro è l'accettazione di sé, un viaggio verso l'affermazione del proprio valore e della propria autonomia. Ludovica si confronta con il suo bisogno di affermarsi, ma anche con la difficoltà di non essere trascinata dalle circostanze o dalle persone, imparando a fare spazio alla sua forza interiore.
Un romanzo che ci invita a riflettere su come le scelte, anche quelle più difficili e ambigue, possano essere un'opportunità di crescita personale.