BLOGTOUR: "LA VOCE DI BALAVAT" di Francesca Zuccato


Terza tappa del blog tour di La voce di Balavat
Oggi vi portiamo dentro il mondo del libro! Esploriamo insieme le ambientazioni mozzafiato che fanno da sfondo alla storia. Dalla capitale ai paesaggi innevati che i protagonisti attraverseranno nel loro lungo viaggio, lasciatevi incantare dalle immagini create apposta per permettervi di immaginare il clima e atmosfera.



Nel cuore del romanzo, tre eroi si trovano ad affrontare una delle avventure più pericolose della loro vita. Remmy, Yoel e Albios sono i protagonisti di un viaggio straordinario, che li porterà da Orobas a Veera, attraverso la vastità e la bellezza mozzafiato della nazione di Balavat. Un cammino che, pur essendo fisicamente impegnativo, si rivelerà ancor più un test di resistenza emotiva e psicologica.

Il viaggio inizia nella capitale di Balavat, Orobas, una città di grande splendore. Con i suoi edifici di marmo bianco e le cupole dorate, Orobas è una metropoli che emana grandezza e potere. Il palazzo del generale Ivanov, che domina la città, simboleggia la forza e l'autorità di una nazione che non ha paura di mostrare la sua maestosità. Tuttavia, dietro la magnificenza di Orobas si nascondono anche i primi segnali di conflitto interiore per i protagonisti, costretti a partire non solo verso una meta geografica, ma anche a fare i conti con le loro paure e le proprie insicurezze.

Per raggiungere Veera, la meta del loro viaggio, i protagonisti dovranno attraversare una serie di paesaggi che sfidano la loro resistenza e determinazione. Il percorso li porterà dapprima attraverso le pianure tiepide di Orobas, dove il clima più mite offre un'apparente tranquillità, ma anche qui non mancano i pericoli. La varietà di mezzi di trasporto – carrozza, treno, cavallo e infine a piedi – riflette non solo la distanza geografica da percorrere, ma anche i diversi stati d'animo dei protagonisti mentre avanzano nel loro cammino. 

Un passaggio cruciale del viaggio si trova nei Monti Murmuri, una catena montuosa che separa il bassopiano di Phenex dal resto di Balavat. Sebbene le cime non siano particolarmente elevate, il passaggio per Passo Furcas può diventare insidioso durante la stagione invernale. Qui i protagonisti devono fare i conti con l'ambiente impervio e le sue sfide naturali. La neve e il freddo pungente mettono a dura prova le forze fisiche dei personaggi, ma è soprattutto in questo tratto che il viaggio diventa una vera e propria metafora della lotta interiore. I protagonisti, come le montagne, sono chiamati a superare le proprie difficoltà emotive e i conflitti interiori che minacciano di indebolirli.

L'ultima tappa del viaggio porta i protagonisti al bassopiano di Phenex, una vasta pianura che si estende fino alla città di Veera. Qui, finalmente, i protagonisti raggiungono la loro destinazione. Tuttavia, anche in questa zona più tranquilla, i paesaggi non sono privi di sfide. Il bassopiano è una terra aperta e vastissima, dove il vento è forte e le distanze sembrano infinite. È il luogo in cui le esperienze passate dei protagonisti vengono messe alla prova, costringendoli a confrontarsi con ciò che hanno vissuto e con ciò che devono ancora affrontare.

Ogni paesaggio che i protagonisti attraversano non solo mette a dura prova la loro resistenza fisica, ma riflette anche il viaggio emotivo che devono compiere. Dai momenti di speranza nelle pianure di Orobas, passando attraverso la lotta contro la natura e le proprie paure nei Monti Murmuri, fino alla distesa di Phenex, il viaggio di Remmy, Yoel e Albios è una continua metafora delle sfide che la vita pone di fronte a chi cerca di crescere, superare i propri limiti e raggiungere la propria meta.

Il loro cammino, dunque, non è solo una traversata geografica da una città all'altra, ma un percorso di maturazione personale che li cambierà profondamente. Se arriveranno a Veera, non sarà solo grazie alla loro forza fisica, ma anche per la forza interiore che avranno scoperto lungo la strada.