RECENSIONE: "DELITTI AI NAVIGLI DI MILANO" di Giancarlo Bosini
Anna Rita ci racconta le sue impressioni sul romanzo di Giancarlo Bosini Delitti ai navigli di Milano edito Macchione Editore.
A CURA DI
Questo romanzo è ambientato durante uno dei periodi più “difficili” della storia italiana, ossia durante la dittatura fascista, a Milano.
L’autore ci porta subito sulla scena del crimine: dal naviglio viene recuperato un cadavere e il caso vuole che Martone, un giornalista antifascista, si trovi a passare di lì.
La polizia inizia a indagare e archivia il fatto in poche ore, Martone non è affatto convinto del lavoro degli inquirenti e per questo inizia un’indagine personale.
Dopo un primo cadavere ne vengono trovati altri due, sempre rinvenuti dai navigli e questo spinge Martone a continuare a indagare spingendosi troppo oltre.
Il periodo non era sicuramente uno dei migliori per chiedere informazioni e per questo il giornalista si trova a mettere a repentaglio la propria incolumità in diverse occasioni, riuscirà secondo voi a scoprire cosa è accaduto?
Le vicende sono narrate dal punto di vista del giornalista, anche se in alcuni capitolo ci sono delle introduzioni fatte dalle lavandaie dei Navigli appunto. Le due, parlando tra loro, fanno capire al lettore quanto accaduto aggiungendo sempre qualcosa che a primo impatto sembra non è essere importante ai fini della storia ma si rivela determinante.
L’autore descrive perfettamente i luoghi e in più di qualche occasione nomina la nebbia e non credo lo faccia solo a livello meteorologico: nebbioso sembra anche l’animo di Martone ma soprattutto il periodo storico in cui sono ambientate le vicende.
Grazie a diversi eventi si evidenziano i soprusi che le camicie nere operavano sui più deboli e il marcio che girava negli uffici, qualcosa di ancora troppo attuale, a mio avviso.
Figurano diversi personaggi secondari e su questi spicca Teresa, la titolare della locanda dove Martone si ferma a bere: una donna molto determinata che non si fa intimidire facilmente.
Il finale l’ho trovato un po’ frettoloso ma credo anche questo sia voluto e se non lo è, è comunque perfettamente in linea con la storia.
È stata una lettura molto interessante.