INTERVISTA ALL'AUTORE: "ISA J. VINCI"

Ospitiamo oggi per la rubrica Intervista all'autore, l'autrice Isa J. Vinci.


INTERVISTA ALL'AUTORE

1) Chi è Isa J. Vinci? Raccontaci qualcosa su di te

Isa J. Vinci è una pisana nata munita di rotelline come un trolley, una nomade. Infatti, subito dopo il liceo, ho lasciato la mia città d’origine e me ne sono andata in giro a studiare e lavorare nel vasto mondo. Adesso abito in un paesino nella provincia della mia città natale assieme alla mia gatta, domani chissà.  

2) Come è nata la tua passione per la lettura? E quella per la scrittura?

Le storie che, da bambina, mi leggevano i miei, non mi bastavano, quindi verso i quattro anni ho imparato a leggere. Da allora non ho più smesso. Stessa cosa per la scrittura: nonostante tutte quello che leggevo, sentivo il bisogno di inventare altre storie. C’è da dire che discendo da tre (o forse più) generazioni di narratrici di novelle. Le narratrici di novelle erano quelle che durante le lunghe veglie invernali, nei cascinali toscani, raccontavano storie per intrattenere famiglia e vicini. Davanti al fuoco, sulle sedie di paglia, il fiasco di Chianti, formaggio e salumi su un tavolo, si passavano le serate a raccontare. Devo avere qualcosa di quelle meravigliose donne nel dna.

3) Quanto tempo dedichi alla scrittura durante il giorno?

Scrivo solo se mi va, non sono proprio capace di darmi orari.

4) Quando scrivi solitamente preferisci il silenzio assoluto o ascolti della musica?

Di solito ascolto musica.

5) I tuoi romanzi hanno delle colonne sonore?

Sì, ma ho scoperto che quello che alcuni brani trasmettono a me, non corrisponde minimamente a quello che percepiscono gli altri per cui non svelo quasi mai la fonte musicale. E poi trovo bello che ognuno leggendo si possa fare la sua play list personale. Del resto, è questa una delle magie della lettura, il suo aspetto più creativo: il lettore si costruisce un mondo fatto di immagini, suoni, odori, sensazioni, reale anche se non tangibile. È una cosa che tengo ben presente quando scrivo, cerco di non tratteggiare luoghi e personaggi in modo troppo netto, di lasciare libertà al lettore, insomma, viva la fantasia.

6) Qual è il tuo autore e il tuo libro preferito?

Il mio autore preferito è l’immenso Cormac McCarthy mentre il libro, per ragioni sentimentali, è “Cime tempestose". Avevo nove anni, è il primo romanzo da “adulti" che ho letto. Mi ha colpita talmente tanto che ho sviluppato un amore infinito per la letteratura anglosassone.

7) Se potessi cambiare qualcosa della storia ormai pubblicata, lo faresti? Se sì, perché? (Raccontacelo nei limiti dello spoiler)

Non cambierei niente tranne, forse, i tempi della dichiarazione d’amore tra le due protagoniste. Lo farei per pigrizia, perché mi sono stancata di rispondere a chi, in vena di insegnarmi le corrette tempistiche dell’amore, fa osservazioni. Primo, l’amore non s’insegna. Secondo, l’amore è il sentimento meno catalogabile che esista, non ci sono manuali, schemi, compendi che reggano. Terzo e ultimo, ma se io l’ho conosciuto così, l’amore della mia vita, se sono stata felice, se è durato più di tanti matrimoni, se è stato meraviglioso, perché non andrebbe bene? Ecco, cambierei quella parte solo per evitarmi lo spiegone, poi però, sempre perché sono pigra, non faccio niente: non va bene? Peace & love.

8) Ti sei ispirato a qualcuno per la descrizione fisica/caratteriale del tuo/dei tuoi personaggio/i?

Sì, entrambe le protagoniste corrispondono sia fisicamente che caratterialmente, in linea di massima, chiaro, a persone reali e c’è anche altro di autobiografico sparso qua e là. 

9) Che consiglio daresti a chi vorrebbe pubblicare il suo primo libro?

Di informarsi bene su quello che è il mondo dell’editoria attuale. Da quella tradizionale al self publishing. È una giungla e l’ingenuità e la fiducia mal riposta si pagano a caro prezzo. Scrivere un libro è solo la parte divertente e facile, il resto è duro impegno e, se si vogliono fare le cose per bene, anche sforzo economico. 

10) È il momento dello “Spot Time". Perché i lettori dovrebbero acquistare questo romanzo? 

Non sono capace di dare ordini nemmeno ad Alexa, figuriamoci se potrei mai dire a qualcuno che dovrebbe acquistare “S.K.”.  

A parte gli scherzi, mi sento di consigliarlo a chi abbia voglia di una storia leggera, ma non superficiale, di un romance sui generis, di distrarsi, ma soprattutto a chi ha voglia di sorridere.