INTERVISTA ALL' AUTORE: "SVEVO RUGGERI"
Ospitiamo oggi per la rubrica intervista all'autore Svevo Ruggeri.
INTERVISTA ALL'AUTORE
1) Chi è Svevo Ruggeri? Raccontaci qualcosa su di te.
Ciao e piacere di conoscervi. Mi chiamo Svevo Ruggeri e sono nato a Roma. Nella mia vita ho avuto la fortuna di fare molte cose, che mi hanno donato esperienze formative colme di ricordi indelebili. Tra le cose più appaganti che ho fatto è stato il restauratore di libri antichi, davvero un bellissimo lavoro, anche molto suggestivo. Sono giornalista culturale e ho ricoperto diversi ruoli decisionali, meravigliose esperienze di cui sono grato. Attualmente faccio il counselor olistico e il facilitatore in Costellazioni Familiari, un lavoro a dir poco spettacolare, che mi consente di vivere e crescere costantemente. Ma sono a tutti gli effetti uno scrittore, e lo affermo dal profondo di una consapevolezza ormai raggiunta.
2) Come è nata la tua passione per la lettura? E quella per la scrittura?
La passione per la lettura è nata all'improvviso, intorno ai 17 anni. Ho compiuto uno scalino in avanti, rendendomi conto che leggere era libertà... libertà di leggere ciò che volevo indipendentemente dagli obblighi scolastici, un momento tutto mio in cui potevo vivere storie mai vissute, che improvvisamente diventavano mie intime esperienze.
I primi componimenti, stralci di racconti, pensieri poetici, cose simili, sono nati sui banchi di scuola, o meglio sotto. Mi piaceva scrivere di nascosto estraniandomi dalle noiose lezioni. Ce li ho ancora quegli scritti, ma non ho il coraggio di rileggerli. Chissà, magari fra qualche tempo mi ritufferò nelle mie origini di scrittore... ma non ora.
3) Quanto tempo dedichi alla scrittura durante il giorno?
Non ho un tempo preciso. Cerco di scrivere ogni giorno, anche se di fatto non è possibile tenere questi ritmi così costanti. Ma scrivere è un allenamento continuo, e più scrivi e più migliori. Mi piace molto sentire l'ispirazione e seguirla, ma ho sperimentato tecniche mie, personali, per consentire all'ispirazione di affacciarsi nel momento in cui mi è più utile, e così riesco a vivere la scrittura come qualcosa di profondamente appassionante.
4) Quando scrivi solitamente preferisci il silenzio assoluto o ascolti della musica?
In realtà mi trovo bene in entrambi i modi. La musica mi permette di accedere al mondo delle idee e grazie ad essa riesco a cavalcare il flusso. Ma ci sono alcuni punti del libro in cui necessito di silenzio totale, specie quando devo rendere totalmente accessibile al potenziale lettore alcuni punti cruciali.
5) I tuoi romanzi hanno delle colonne sonore?
Una playlist in continua evoluzione, un mix tra musica classica, rock e pop anni '80... c'è profonda emotività in ogni forma musicale.
6) Qual è il tuo autore e il tuo libro preferito?
Spazio ovunque, tra autori noti e meno noti: sono le storie che mi affascinano, di qualunque genere esse siano. Ma se proprio devo dare dei nomi, tralasciando volutamente i grandi classici, direi Carlos Ruiz Zafón, J.R.R. Tolkien, Ernst Jünger, Richard Matheson, Dan Simmons, Stephen King, Sarah Waters, Iain Pears... e molti altri. Beh, per ciò che riguarda i romanzi, sono anch'essi tanti, e ne citerò uno per ogni autore: La Quarta verità (Iain Pears), Il Silmarillion (J.R.R. Tolkien), Ludi africani (Ernst Jünger), Io sono leggenda (Richard Matheson), L'ombra del vento (Carlos Ruiz Zafón), Danza macabra (Dan Simmons), L'ospite (Sarah Waters), Shining (Stephen King).
7) Se potessi cambiare qualcosa della storia ormai pubblicata, lo faresti? Se sì, perché? (Raccontacelo nei limiti dello spoiler)
La ricerca della perfezione è infinita. Un romanzo, nonostante scritto, riscritto e corretto, ha sempre qualche magagna pronta a venire fuori. Però ad un certo punto bisogna per forza dire basta. Ecco, voglio pensare che Il Palazzo delle Ombre sia giunto alle stampe nella sua versione migliore di quel preciso momento... tuttavia son certo che se riaprissi il file e mi mettessi a leggerlo analiticamente, riformulerei diversi periodi, perché sono progredito nel mio cammino di scrittore.
8) Ti sei ispirato a qualcuno per la descrizione fisica/caratteriale del tuo/dei tuoi personaggio/i?
Tutti i personaggi hanno qualcosa di mio. Ma per fortuna hanno vita propria. Mi piace, però, sapere che c'è un concetto, un vezzo, un modo di esprimersi o di pensare che li riconduce a me, siano essi personaggi maschili o femminili.
9) Che consiglio daresti a chi vorrebbe pubblicare il suo primo libro?
Pazienza e costanza. Consiglierei di scrivere e riscrivere il romanzo. Quando me lo dicevano pensavo che fossero tutte stupidaggini, e invece la prima stesura è, e deve essere, solo un canovaccio per una riscrittura più attenta e funzionale.
10) È il momento dello “Spot Time". Perché i lettori dovrebbero acquistare questo romanzo?
Il Palazzo delle Ombre è un'esperienza. Ci sono più trame e più livelli di comprensione, e non è detto che si scovino tutti. È un mystery esoterico interessante e coinvolgente, che si serve di strutture di genere, seppur riadattate e addomesticate ai fini della narrazione, e mantiene sempre un “quid” di originalità. È un percorso che va vissuto pagina dopo pagina, lo è stato per me mentre lo scrivevo, lo sarà per chiunque decida di leggerlo, e mi auguro siate in tanti.
Colgo l'occasione per ringraziarvi tutti per lo spazio che mi avete dedicato nel vostro blog. Un sentito grazie di cuore