INTERVISTA ALL' AUTORE: MARCO GHERGO
INTERVISTA ALL'AUTORE
1) Chi è Marco Ghergo? Raccontaci qualcosa su di te
Sono un insegnante di scuola primaria, un marito e un padre. Poi mi piacciono i libri, da sempre. Così, li scrivo e li illustro.
2) Come è nata la tua passione per la lettura? E quella per la scrittura?
Sono nate insieme. Fin da quando sono piccolo mi affascina l'oggetto libro, con o senza illustrazioni.
3) Quanto tempo dedichi alla scrittura durante il giorno?
Non ho un tempo preciso. Faccio sempre mille cose e cerco di ottimizzare i momenti liberi.
La musica mi distrae ma non le voci delle persone. Se ascolto musica poi mi lascio trasportare troppo.
5) I tuoi romanzi hanno delle colonne sonore?
Magari alcune colonne sonore ipotetiche ci sono, a volte, sebbene non sempre.
6) Qual è il tuo autore e il tuo libro preferito?
Il mio autore preferito resta Tolkien: lo stimo come scrittore e come uomo. Il mio romanzo preferito in assoluto però è 'Il sentiero dei nidi di ragno' di Calvino: è profondo, poetico e pieno di speranza, soprattutto sul finale.
7) Se potessi cambiare qualcosa della storia ormai pubblicata, lo faresti? Se sì, perché? (Raccontacelo nei limiti dello spoiler)
Cambierei alcuno tratti stilistici. Limerei solo alcuni periodi un po' lunghi. Eliminerei qualche subordinata perché la semplicità paga sempre.
8) Ti sei ispirato a qualcuno per la descrizione fisica/caratteriale del tuo/dei tuoi personaggio/i?
La protagonista è un mix di personalità di gente che ho conosciuto davvero.
9) Che consiglio daresti a chi vorrebbe pubblicare il suo primo libro?
Leggere molto. Essere umili. Essere avidi di consigli. Fidarsi sempre di chi ha esperienza. Mai inveire sui social: non è elegante e fa male al karma. Ultima, ma non per importanza, non prendersi mai troppo sul serio.
10) È il momento dello “Spot Time". Perché i lettori dovrebbero acquistare questo romanzo?
Perché è un giallo/thriller/horror stranissimo (in realtà è un genere un po' di confine, proprio come amano in Dark Abyss) ma 'acchiappa' parecchio per il ritmo (dicono) e per la tormentata protagonista con cui si entra subito in empatia (dicono anche questo).
