BLOGTOUR: "STREGHE D'ITALIA"


Oggi ospitiamo una tappa del Blogtour Streghe d'Italia, una raccolta di racconti edita NPS Edizioni.


Blogtour “Streghe d’Italia”

Nome autore: 
Elena Mandolini 
Nome racconto: Elektita

1) Due parole per presentarti. E soprattutto quanta magia c’è in te?
Ciao a tutti e grazie per il gradito spazio. Sono Elena Mandolini, cinefila e scrittrice. Da sempre prediligo i generi horror, thriller e la fantascienza. In me c'è tanta magia. Forse anche troppa. Ho sempre amato perdermi in mondi immaginari e ideare mostri e bestie. Il cinema e i libri sono stati un buon viatico per la mia fantasia. Spero che prima o poi incontrerò folletti, creature incantatrici o antropomorfi di pianeti lontani. Ovviamente spero che assomiglino a ET e non ai Visitors o agli Xenomorfi di Alien.


2) Quali streghe compariranno nel tuo racconto? A quali leggende/storie di folclore ti sei rifatto/a?
Il racconto è ambientato a Calcata, paese della provincia di Viterbo, nel Lazio. È un borgo suggestivo dove è possibile perdersi tra vicoli incantevoli e vie magiche. Spesso, Calcata viene denominato il paese delle streghe. Una antica leggenda locale racconta che quando il vento soffia con veemenza tra i vicoli del borgo, è possibile sentire il canto delle streghe, i loro sortilegi e le malie. Sono partita da questo elemento per costruire una storia legata a potenti stirpi di ammaliatrici, di fattucchiere che cercano rivalsa e vendetta. Ho ideato delle generazioni di maliarde legate alla parte più oscura della magia che, spero, vi regalino momenti di tensione e vi facciano lasciare accesa la luce sul comodino.

3) Dove è ambientato il racconto? Perché questa scelta?
Credo sia stata una decisione semplice e ben legata alla leggenda da me scelta. Calcata e le sue streghe sono connesse in maniera ben salda. L'idea che un elemento naturale, il vento, sia portatore di canti malefici mi ha sempre affascinata. E Calcata è un borgo talmente ammaliante che mi sembrava doveroso rendergli omaggio. Dista solo un'ora da Roma, però quando si passeggia in quei vicoli tortuosi, è possibile avvertire la magia del luogo. Il centro storico è totalmente pedonale e vi consiglio di smarrirvi tra botteghe, archi ricoperti di edera e di godervi lo splendido panorama della valle.

4) Un piccolo estratto dal racconto.
«Che cavolo». Cristiano socchiuse gli occhi. Il vento pungente aveva smosso bavero e sciarpa. Silvia sbuffò. «Ma le tue cugine non avevano fatto pulire tutto? Che è questo schifo?» chiese lui.

Nel silenzio del pomeriggio inoltrato, le parole di You spin me round, provenienti dal bar della piazza vicina, riecheggiarono nei vicoli fino a giungere alle loro spalle.

«Oh, sei diventata sorda?»

«Ti ho sentito! Sto cercando di capire che cavolo sia quella cosa».

La porta della casa terracielo era di fronte a loro, preceduta da una breve scalinata priva di corrimano da entrambi i lati. Una massa informe e putrescente occupava larga parte del secondo gradino. Era scura con escrescenze bianche da cui scoppiavano piccole bolle trasparenti. Silvia vi scorse qualcosa. Aculei, forse?

«Ma che merda di freddo. Che paese assurdo».

«Shhh». Silvia si guardò attorno.

Cristiano allungò la gamba per saltare il secondo gradino e aprì la porta.

«Ma non avevano detto che avrebbero acceso i riscaldamenti?»

«Infatti. Non lo senti? Appena hai aperto si è sentito un bel calduccio».

Cristiano scosse la testa e arricciò le labbra: «Passami le valigie».

Il vento si incanalò tra i vicoli, frustandoli con la sua potenza. Cristiano imprecò e lei evitò di riprenderlo. Era troppo nervoso in quei giorni e non avrebbe portato a nulla litigare in quel momento. Una nuova raffica avvolse Silvia facendole cadere il cappello di lana. Nei freddi lamenti dell'aria, le sembrò di sentire delle parole in una lingua sconosciuta e, d'improvviso, le tornarono in mente frammenti di antiche leggende locali che le raccontava la madre.

5) Indicare una canzone, da ascoltare come colonna sonora al racconto.
La discografia dei primi anni ottanta sarebbe perfetta. Il racconto è ambientato proprio in quegli anni e, per immergersi nelle atmosfere dei capelli cotonati, dei discopub e delle spalline imbottite basterebbero poche note memorabili. Consiglio Closer dei Joy Division, Back in Black degli AC/DC, The River di Bruce Springsteen o Dirty Mind di Prince. Però, se dovessi scegliere una canzone che realmente rappresenti Elektita, sarebbe You Spin Me Round (Like a Record) dei Dead or Alive. Non a caso, viene citata in maniera esplicita in una scena del racconto.

Biografia e contatti


Nata e cresciuta a Roma, Elena Mandolini è sempre stata appassionata di cinema e letteratura. Si laurea al DAMS e, successivamente, si specializza in Critica giornalistica e Scrittura per cinema e tv. Come scrittrice, esordisce nel 2014 col romanzo Il Signore dei Racconti (Dae Edizioni), urban fantasy dai tratti horror che si aggiudica il secondo posto al Premio Internazionale di Poesia e Narrativa “Percorsi letterari Shelley e Byron 2014 e una Menzione D’Onore al Concorso Internazionale Holmes Awards 2016. Nel 2016 pubblica il secondo romanzo, Biancaneve Zombie (Dae Edizioni), Primo Premio ex aequo al Trofeo Cittadella 2017. A maggio del 2018 pubblica Bella&Bestia –Una favola steampunk, sempre per la DAE. Negli ultimi anni ha lavorato a numerosi racconti che sono stati inseriti in antologie horror e dark fantasy. Nel 2019 entra in DZ Edizioni col thriller – horror L'ultima Cura. Sempre per la DZ Edizioni, scrive il racconto La città di tufo e oro per la raccolta L'ombra di Cthulhu e il racconto Dies Irae, per la raccolta Gothica. Per la NPS EDIZIONI ha scritto il racconto Ambrosia per Bestie d'Italia Volume 1 e il racconto Respiro d'inverno per Bestie d'Italia Volume 3. Attualmente sta lavorando a diversi progetti horror e sci-fi.

Potete contattarle sui suoi canali social oppure via mail.

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