REVIEW PARTY: "SCHEGGE DI PAROLE" di Maria Cristina Buoso



La Dott.ssa Biotech ha partecipato al Review Party di Schegge di Parole scritto da Maria Cristina Buoso e edito da Gli Ippocampi


Si muove in bilico recuperando stilemi ed atmosfere della poesia futurista, della poesia visiva, delle avanguardie e delle sperimentazioni letterarie che hanno caratterizzato i primi decenni del ‘900, la silloge poetica di Maria Cristina Buoso: “Schegge di parole”.
I versi si insinuano, si disgregano, prendono spesso possesso dell’intera superficie della pagina del libro, chiedono spazi e pause di volta in volta diversi; gli stessi segni di interpunzione, le onomatopee, i fonosimbolismi, il raddoppiamento delle consonanti (a creare neologismi), ad esempio, divengono protagonisti fondamentali delle varie liriche, creando così un nuovo rapporto tra lo scritto, l’immagine e di conseguenza il lettore
Nonostante ciò, le poesie… “Non uccidono alcun chiaro di luna”, come invece tuonava Filippo Tommaso Marinetti nel manifesto programmatico del Futurismo, con lo specifico intento di rompere con la tradizione classica della poesia e della letteratura, esaltando negli scritti ben altri valori come il dinamismo, l’energia, la velocità, l’uso di determinate parole a scapito di altre.
Certamente, le poesie di Maria Cristina Buoso non si perdono in rivoli e descrizioni dettagliate ma conducono all’essenza, al vigore della parola, all’essenzialità anche di una sola parola che diviene verso isolato redatto in maiuscolo oppure in minuscolo rispetto magari al resto della composizione.

Si ringrazia la Casa Editrice per la copia digitale in omaggio


In questa raccolta di poesie l’autrice si ispira al movimento futurista: attraverso le strofe delle sue poesie esprime concetti in modo diretto, rapido, chiaro, senza perdersi in giri di parole, arrivando subito al dunque. Le sue poesie vogliono essere una denuncia ai fiumi di parole che siamo abituati a leggere sui social, ma vogliono offrire anche una visione più chiara e profonda sulla figura dell’essere umano: lo stato dell’animo umano, con tutte le emozioni che possono attraversarlo e toccarlo, nel bene e nel male. Ed è proprio attraverso l’espressione delle emozioni negative che l’autrice dà voce, tramite i versi delle sue poesie, ad una critica contro la società contemporanea.

Tra i versi di questa raccolta riaffiorano emozioni contrastanti: la gioia che dura solo un attimo, l’incapacità di saper rispondere agli interrogativi che ci turbano, come affrontiamo le difficoltà che la vita ci pone di fronte, come riesce lo scorrere del tempo (ieri, oggi, domani) a definire ciò che siamo, come costruiamo muri per non farci ferire dal mondo.

Il titolo della raccolta si riferisce al potere con cui ci colpiscono le parole: esse sono proprio come delle schegge che, colpendoci, evocano in noi stati d’animo ma anche i ricordi a cui li associamo.

Tra le righe si evince la chiara denuncia sociale al male di vivere, causato dalla guerra e dal dolore che quest’ultima provoca nell’essere umano, ma più nello specifico ci mostra come il male di vivere, quasi sempre, proviene da persone che fanno del male ad altre persone.

Lo stile dell’autrice è molto semplice e diretto, essenziale. Il messaggio che i suoi versi vogliono esprimere arriva dritto al punto, e colpisce il lettore come una scheggia, appunto, senza nessun giro di parole, senza edulcorare il concetto. Il modo in cui le poesie sono scritte, visivamente parlando, è molto particolare, non sono le tipiche poesie scritte in versi.

Una lettura breve, ma che colpisce dritta al cuore!


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