VI SEGNALA NADIA #334: "L'UOMO CHE ATTRAVERSO' IL TEMPO PER ME" di Francesca Borrioje




Segnalazione del romanzo di Francesca Borrione "L'uomo che attraversò il tempo per me" edito Tulipani Edizioni.


La vita di Selma è concentrata su poche cose: lavoro, letture, e film in bianco e nero. Selma si nasconde in una comoda routine, fatta di scadenze e solitudine, dalla quale pochi amici cercano di farla uscire. Un giorno, un uomo che dice di chiamarsi Kyle Reese, come l’eroe di Terminator, la raggiunge al telefono. Selma non sa a chi appartenga quella voce, ma non riesce a interrompere il filo diretto con l’unica persona che sembra conoscerla davvero. Tra citazioni cinematografiche e conversazioni intime, Kyle insegna a Selma a guardare al mondo con occhi nuovi. Esiste la persona giusta? Come riconoscerla, quando abbiamo smesso di crederci? Forse, è tutto più semplice di quello che appare, e la felicità ci aspetta dietro l’angolo.





Francesca Borrione (1978), ricercatrice e scrittrice, è dottore di ricerca in Scienze Umane e dell’Educazione (Università degli Studi di Perugia), ed è attualmente impegnata nel conseguimento del suo secondo PhD in inglese presso la University of Rhode Island (Stati Uniti), dove insegna letteratura e cinema e si occupa di traduzioni e scrittura creativa. La sua dissertazione si intitola True Crime, Women, and Sensationalized Representations in the Italian American Imaginary e ha come focus gli adattamenti letterari e cinematografici di casi di cronaca riguardanti le donne italoamericane. Autrice di quattro monografie (editi da Morlacchi University Press e Aracne Editore tra il 2007 e il 2015) e di diversi articoli accademici. È autrice del romanzo La stagione arida di Minerva Jones (Les Flaneurs Edizioni 2017), e dei romanzi L'uomo che attraversò il tempo per me (2013), L’amore è un rito (2013) e Il richiamo delle onde (2015), precedentemente pubblicati con Triskell Edizioni e dei cui diritti è recentemente tornata in possesso.



Ho scritto questo libro perché…
Ho scritto L’uomo che attraversò il tempo per me in un momento della mia vita in cui desideravo che qualcosa di magico mi accadesse, che qualcuno come Kyle Reese mi salvasse da me stessa, dalle mie paure, dalle mie ossessioni cinematografiche. Ho scritto la storia che avrei voluto leggere, la storia che avrei voluto vivere.
“Selma non è una che si nota per strada. Non ha forme cospicue, non si mette in mostra, non esibisce la propria intelligenza. Non è bionda, non è magra, non è appariscente. Non è tantissime cose. Ma è il mio sogno. È la ragione per cui al mattino trovo la forza di alzarmi. So che la vedrò, che in giornata lei verrà da me, che mi rivolgerà qualche parola se ne ha voglia, che mi concederà qualche distratto sorriso, e che quando sparirà dalla mia vista non se ne andrà dalla mia vita”.