INTERVISTA ALL'AUTORE #41: "ANTONELLA LA FRAZIA"




Eccoci Amici del Blog a conoscere un'altra autrice con la nostra Intervista: Antonella La Frazia.





Chi è  ANTONELLA LA FRAZIA? Raccontaci qualcosa su di te
Come si può raccontare una vita in pochi righi? Posso solo dire che ho 53 anni, una vita piena, ma difficile, alle spalle. Ho 3 figli grandi, 6 cani 3 gatti tutti trovatelli. Della vita ho assaggiato i molteplici sapori, tutto è servito per costruire me stessa come sono oggi. Molto spesso spaccati della mia vita li riverso in ciò che scrivo, ma non dirò mai dove parlo di me e dove invento.
Come è nata la tua passione per la lettura? E quella per la scrittura?
Ho sempre letto molto. Ricordo che, quando frequentavo la scuola elementare, periodicamente passava il bidello in classe con i libri della piccola biblioteca scolastica. Io ero la classica divoratrice di libri in erba, anche se non sono mai stata “secchiona.” Già durante le scuola elementari ho cominciato a scrivere piccole poesie e racconti.
Quanto tempo dedichi alla scrittura durante il giorno?
Scrivo quando posso. Ci sono anche giorni in cui non scrivo affatto, però nella mia borsa non manca mai la pena ed un quadernino.
Quando scrivi solitamente preferisci il silenzio assoluto o ascolti della musica?
A casa mia non c’è mai il silenzio assoluto, comunque cerco di isolarmi e preferisco il silenzio.
I tuoi romanzi hanno delle colonne sonore?
Nel mio secondo romanzo ancora inedito si fa riferimento ad alcune musiche, nel primo no.
Qual è il tuo autore e il tuo libro preferito?
Non saprei dire perché dipende dalle giornate, non ho sempre lo stesso autore preferito. Amo il teatro, quindi adoro Pirandello, Eduardo, Fo, mi piace molto Richard Bach e anche Orwell. Ho da poco letto “Il cacciatore d’aquiloni” e per un po’ sarà il mio libro preferito.
Se potessi cambiare qualcosa della storia ormai pubblicata, lo faresti? Se sì, perché? (Raccontacelo nei limiti dello spoiler)
Sinceramente non cambierei nulla, prima di pubblicarla ho cambiato il finale più volte ma penso che questo sia il più significativo, quello che da un senso alla storia, senza contare che poi c’è il doppio finale e non aggiungo altro.
Ti sei ispirato a qualcuno per la descrizione fisica/caratteriale del tuo/dei tuoi personaggio/i?
Nel mio romanzo ci sono più personaggi la cui vita s’intreccia e interagisce con quella della protagonista, alcune sono storie vere, da qualche parte, sparpagliata in più storie ci sono pure io, ma non dirò dove neanche sotto tortura.
Che consiglio daresti a chi vorrebbe pubblicare il suo primo libro?
Non penso di poter dare consigli, solo di scrivere col cuore.
È il momento dello “Spot Time”. Perché i lettori dovrebbero acquistare questo romanzo?
 “I VELI delle DONNE espone come si può vivere nel mondo della marginalità, in certe ragnatele relazionali, fatte di abusi e soprusi. Partendo da questa narrazione al femminile, ove è prevalente la drammaticità che a volte investe il vivere di alcune donne, per analogia, si percepiscono tutte le apartheid esistenti che riguardano ogni genere di diversità. Non a caso nel romanzo è presente il tabù della carrozzella. Ma un disabile, ci si chiede, ha diritto ad una vita sentimentale?
Una donna può trattare un uomo come un oggetto?
In questo romanzo succede.
Nel percorso spinoso di alcune vite femminili, vittime non solo di uomini, ma anche di famiglie e di contesti socio ambientali claustrofobici si fa intendere che l’offesa della concezione classificatoria e razzista investe varie situazioni e condizioni umane. Berrete questo romanzo d’un fiato ubriacandovi delle emozioni urticanti che lo percorrono.