RECENSIONE: "LA STRADA" di Cormac McCarthy
Salve Amici Lettori. Come sta andando la vostra settimana? Oggi siamo qui a presentarvi l'ultima lettura della nostra Dott.ssa Biotech "La strada" di Cormac McCarthy.
Vi lasciamo la trama e, subito dopo, la sua opinione.
Un uomo e un bambino, padre e figlio, senza nome.
Spingono un carrello, pieno del poco che è rimasto, lungo una strada americana.
La fine del viaggio è invisibile. Circa dieci anni prima il mondo è stato
distrutto da un'apocalisse nucleare che lo ha trasformato in un luogo buio,
freddo, senza vita, abitato da bande di disperati e predoni. Non c'è storia e
non c'è futuro. Mentre i due cercano invano più calore spostandosi verso sud,
il padre racconta la propria vita al figlio. Ricorda la moglie (che decise di
suicidarsi piuttosto che cadere vittima degli orrori successivi all'olocausto
nucleare) e la nascita del bambino, avvenuta proprio durante la guerra. Tutti i
loro averi sono nel carrello, il cibo è poco e devono periodicamente
avventurarsi tra le macerie a cercare qualcosa da mangiare. Visitano la casa
d'infanzia del padre ed esplorano un supermarket abbandonato in cui il figlio
beve per la prima volta una lattina di cola. Quando incrociano una carovana di
predoni l'uomo è costretto a ucciderne uno che aveva attentato alla vita del
bambino. Dopo molte tribolazioni arrivano al mare; ma è ormai una distesa
d'acqua grigia, senza neppure l'odore salmastro, e la temperatura non è affatto
più mite. Raccolgono qualche oggetto da una nave abbandonata e continuano il
viaggio verso sud, verso una salvezza possibile...
“La strada” è un romanzo post apocalittico ambientato in
un futuro distopico in cui la Terra come noi la conosciamo è stata distrutta e
la popolazione decimata, lasciando solo pochi superstiti in continua lotta per
la sopravvivenza. Pagina dopo pagina seguiremo il viaggio di un padre e suo
figlio, che si spostano in continuazione percorrendo una lunga strada verso
sud, spingendo un carrello con le loro cose, alla costante ricerca di cibo e
acqua, sperando di trovare un luogo sicuro in cui poter stare. Durante il loro
cammino vivranno momenti difficili, vivranno attimi di speranza e incontreranno
altri sopravvissuti come loro, alcuni pericolosi, altri innocui, ma l’uomo sarà
disposto a tutto pur di proteggere il bambino.
“La strada” è il primo libro con cui mi sono approcciata
a McCarthy, dopo aver visto il film, e l’ho letteralmente divorato in un giorno!
Lo stile di scrittura è scorrevole ma atipico, a mio avviso molto ben adeguato
al tipo di storia raccontata. Il libro è un unico intero capitolo, privo di
interruzioni, in cui anche i dialoghi sono parte del testo, senza l’uso di
virgolette o altra punteggiatura, il che rende difficile mettere in pausa la
lettura.
Se ci si ferma a riflettere per un secondo, nel romanzo non succede
nulla di particolare o straordinario, eppure McCarthy ha la capacità di
raccontare, in circa 200 pagine, il cammino di due persone lungo una strada che
non vi farà più staccare gli occhi dal libro! L’autore descrive alla perfezione
lo scenario che i nostri protagonisti si trovano di fronte, è come se il
lettore stesse camminando al loro fianco. In ogni singola pagina si possono
avvertire solitudine, smarrimento, tristezza, paura, speranza, amore… l’amore
di un padre per suo figlio, così immenso e puro da voler fare tutto il
possibile per salvargli la vita.
Altra particolarità del romanzo sta nel fatto
che i due protagonisti non hanno un nome, vengono semplicemente chiamati uomo e
bambino, come a voler sottolineare il fatto che il sopravvissuto non è un
privilegiato ma una persona come tutte le altre, e che di fronte alla furia
dell’uomo o della natura siamo tutti uguali, che quell’uomo e quel bambino
potrebbero essere chiunque.
Un libro toccante e profondo, che nella sua
semplicità trasmette sensazioni intense. Chiunque dovrebbe leggerlo almeno una
volta nella vita.
VOTO:
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