INTERVISTA ALL'AUTORE #20: ALESSIO DEL DEBBIO



Eccoci Amici Lettori con la rubrica che si occupa di intervistare i nostri autori italiani. Oggi abbiamo un ospite che quelli di voi che ci seguono sicuramente conosceranno. E' con noi Alessio Del Debbio, autore, blogger ed editore della NPS Edizioni.
Stamattina è in veste di Autore e si farà conoscere meglio con la nostra intervista.
 
INTERVISTA  AUTORE

    1)Chi è Alessio Del Debbio? Raccontaci qualcosa su di te
Ciao a tutti e grazie per l’ospitalità.
Sono un viaggiatore in mondi fantastici, sempre pronto per una nuova avventura.
La mia passione per la scrittura è nata in tenera età, quando mi divertivo a creare storie, finali alternativi, ulteriori avventure dei personaggi dei cartoni, libri o film che mi piacevano. A volte, con amici, ero il “maestro dei giochi”, quello che aveva sempre un gioco nuovo da inventare. Ma non ho mai avuto velleità letterarie.
Poi, col tempo, tutti gli appunti messi da parte, le frasi scritte su pagine di diario e quaderni sparsi per casa, sono diventati qualcosa di più, hanno iniziato a unirsi nella mia mente e sono diventate le prime trame dei miei racconti e romanzi. Un percorso lungo, lento, di crescita e scoperta costante.

    2)Come è nata la tua passione per la lettura? E quella per la scrittura?
Ammetto che, fino alla fine delle superiori, non sono stato un grande lettore. Leggevo prevalentemente perché dovevo, libri forniti dalla scuola e non sempre interessanti. Per fortuna, tra i tanti libri che sono stato “costretto” a leggere, c’è stato anche “Lo hobbit”, una lettura bellissima che mi ha spalancato le porte sul mondo del fantastico. Così, terminata la scuola e avuto più tempo per me, ho iniziato ad addentrarmi nel mondo della lettura libera, trovando titoli sempre più stimolanti.

    3)Quanto tempo dedichi alla scrittura durante il giorno?
Purtroppo non sempre riesco a scrivere, causa poco tempo e mille impegni. Però cerco sempre di pensare alle mie storie. Anche se non riesco a scriverle davvero, ci penso, le immagino nella mente, magari mi appunto qualcosa, un’idea, una frase, che poi rielaborerò quando avrò tempo.

  4)Quando scrivi solitamente preferisci il silenzio assoluto o ascolti della musica?
Di solito mi piace scrivere in silenzio, tutto il resto mi disturba. È un patto silenzioso che stringo con me stesso, dedicandomi interamente alla scrittura.
Ascolto musica, invece, quando immagino idee, scene, storie.

    5)I tuoi romanzi hanno delle colonne sonore?
Sì. Per “Berserkr”, il mio urban fantasy berlinese, ho scelto i Within Temptation, la band preferita di Ulrik, il protagonista. Ogni capitolo, infatti, prende il titolo da una loro canzone.

    6)Qual è il tuo autore e il tuo libro preferito?
Ne ho tanti. Di sicuro “Il signore degli anelli” di Tolkien e “Le nebbie di Avalon”, della Zimmer Bradley, per il fantasy più classico. Ma anche i libri di Luca Tarenzi, Albion di Bianca Marconero e la bellissima saga Nephilim, di Valerio la Martire, tra gli autori contemporanei.


  7)Se potessi cambiare qualcosa della storia ormai pubblicata, lo faresti? Se sì, perché? (Raccontacelo nei limiti dello spoiler)
Uhm, no. Personalmente non mi guardo mai indietro. Penso che se abbiamo scritto qualcosa, vuol dire che in quel momento era ciò che sentivamo. Modificarlo a posteriori, in un tempo diverso, con umori e sentimenti diversi, significa snaturare la vera essenza del testo.

    8)Ti sei ispirato a qualcuno per la descrizione fisica/caratteriale del tuo/dei tuoi personaggio/i?
A volte lo faccio, soprattutto a livello fisico. È comodo, così evito di dimenticarmi qualcosa. Mi capita, ad esempio, di immaginare qualche attore o personaggio celebre dare la faccia ai miei protagonisti, come è successo con Ulrik, di “Berserkr”, per cui vedrei benissimo Joseph Morgan (Klaus, di “The Originals”) a interpretarlo. ^^

    9)Che consiglio daresti a chi vorrebbe pubblicare il suo primo libro?
Leggere, studiare, documentarsi. Non avere fretta. Godersi il momento. Scrivere è bello, è liberatorio, è appassionante. Molto più bello della parte successiva, di promozione del testo. Scrivere è anche catartico e rafforza il nostro spirito, per cui cerchiamo di godercelo il più impossibile, imparando dai nostri personaggi, dalla scrittura, dal tempo che trascorriamo con noi stessi. Chissà, può servire anche per conoscerci meglio.

   10)È il momento dello “Spot Time”. Perché i lettori dovrebbero acquistare questo romanzo? 
Nell’intervista ho parlato prevalentemente di “Berserkr” (edito da Dark Zone), per cui mi concentro su questo libro. Beh, di sicuro è un fantasy diverso dagli altri: niente Terra di Mezzo, niente nani e elfi, bensì Berlino, un’ambientazione reale, vera, cruda. Un po’ sporca.
E poi c’è Ulrik, il protagonista, tutto fuorché un eroe, lontano dai canoni del prescelto, pulito e buono, come Luke Skywalker. Ulrik è un sopravvissuto, un uomo che ha sofferto tanto e non ha mai liberato tutta quella rabbia e quel dolore, che sono rimasti lì, a rodergli cuore e fegato, e adesso fa quello che deve per tirare avanti, senza fede nel futuro. È un personaggio a cui sono affezionato, perché lo trovo molto umano, pur nella sua super-umanità.
Infine, per chi ama storia e mitologia, nel romanzo gioco tantissimo con il folclore, la storia e le leggende tedesche, riadattandole alla trama. Credo che sia un punto di forza che renda il testo originale e personale.