INTERVISTA ALL'AUTORE #28: "VALENTINA MAZZAFERRO"


Oggi, Amici del Blog, conosceremo l'autrice Valentina Mazzaferro che si racconta attraverso la nostra intervista.
Buona Lettura.



Chi è Valentina Mazzaferro? Raccontaci qualcosa su di te
Sono Valentina Mazzaferro, una ragazza nata e cresciuta in un piccolo paese di provincia in una regione affascinante e smembrata come la Calabria. Classe 1996, laureata in Lettere e Beni Culturali presso l’Università della Calabria attualmente frequento il corso di laurea magistrale in Filologia Moderna nella medesima università. Sono una semplice studentessa universitaria che ogni giorno impiega tutto il suo impegno, il suo tempo e le sue risorse per realizzare il suo domani. 

Come è nata la tua passione per la lettura? E quella per la scrittura?
La mia passione per la lettura è nata nel periodo in cui frequentavo la scuola primaria, ero profondamente affascinata dalla magia che poteva racchiudere la pronuncia di ogni singola parola. Ho imparato a leggere in modo fluente e veloce, mi piaceva scoprire la forza semantica e la melodia di ogni singola parola. Avevo la curiositas e la fame di cultura che per me sono stati e continuano ad essere i veri pilastri dell’intera carriera scolastica e universitaria.
La mia passione per la scrittura invece nasce tardi, ero da poco una studentessa universitaria quando un giorno nella mia vita frenetica fatta da lezioni da frequentare ed esami da preparare ho iniziato a capire che la scrittura era un mezzo, anzi uno dei mezzi più grandi che avevo a disposizione per poter tramandare tutto quello che pensavo e sentivo. Attraverso la scrittura riusciamo ad esprimere una parte di noi stessi, forse proprio la parte più oscura che di solito teniamo nascosta.
Da quel giorno non mi sono più fermata, scrivo e spesso rielaboro miti antichi in storie contemporanee e reali. 

Quanto tempo dedichi alla scrittura durante il giorno?
Ho dei ritmi di vita davvero frenetici soprattutto nel periodo in cui frequento le lezioni all’università e non ho molto tempo da dedicare alla scrittura. Anche se non posso scrivere subito quello che penso, prendo appunti oppure annoto la frase principale o le parole chiave che mi hanno portato a determinate considerazioni.
Spesso succede che mentre studio la materia di un esame mi vengano in mente dei possibili spunti di riflessione o delle possibili trame per eventuali libri. Ho studiato vari personaggi maschili e femminili che sono vissuti molti secoli prima di noi, attraverso la loro storia e la loro vita sono stati capaci di tramandare dei messaggi importanti che meritano di essere conosciuti e tramandati.
Un solo esempio: la storia d’amore e di fedeltà tra Cadmo e Armonia, raccontata nelle Metamorfosi di Ovidio.

Quando scrivi solitamente preferisci il silenzio assoluto o ascolti della musica?
Quando scrivo preferisco il silenzio assoluto oppure ascoltare i rumori rilassanti che madre natura ci offre. Ho bisogno di concentrarmi, ma soprattutto ho bisogno di immedesimarmi in ciò che scrivo; solo così si può scrivere un libro degno di essere definito tale.

Qual è il tuo autore e il tuo libro preferito?
Il mio autore preferito in realtà è un poeta Konstantinos Kavafis con una delle poesie che io considero una sorta di amuleto ovvero: “Itaca”. Una poesia che racchiude la vera essenza della vita, parole che devono e meritano di arrivare soprattutto alle più giovani generazioni. Ulisse e Itaca sono in completa simbiosi così come l’uomo e in simbiosi con la sua stessa vita. La vita è un viaggio che non possiamo permetterci di trascorrere all’interno di un porto sicuro, le navi sono state create per salpare i mari e gli oceani tranquilli e tempestosi. Solo le donne e gli uomini liberi riusciranno a comprendere il significato della “calma” e quello della “tempesta”, per tornare infine a “Itaca” con un grande bagaglio culturale.

Perché hai deciso di scrivere e di pubblicare il tuo romanzo?
Il mio saggio non è nato con la voglia o la volontà di essere pubblicato. In verità, si tratta del mio lavoro di tesi triennale che ho voluto intraprendere in un campo cosi affascinante e vasto come quello dell’archeologia classica; rievocando e riportando alla luce la storia di una delle polis più antiche.
La pubblicazione è arrivata alcune settimane dopo la discussione della mia tesi di laurea. Ho inviato il manoscritto senza aspettarmi nulla, non pensavo di aver realizzato un saggio degno di essere pubblicato, successivamente invece ho compreso di aver fatto un ottimo lavoro di cui sono orgogliosa.

Che consiglio daresti a chi vorrebbe pubblicare il suo primo libro?
L’unico consiglio che vorrei dare è il seguente: scrivete liberamente, abbiate l’audacia, il coraggio e la voglia di mettere nero su bianco tutto ciò che sentite. Non scrivete mai pensando ad un eventuale pubblicazione perché rischiereste di perdervi l’ebbrezza di un’emozione che va vissuta nel pieno della sua sorpresa. La pubblicazione non deve essere un traguardo da raggiungere, ma bensì una partenza dalla quale progettare nuove mete e nuovi punti d’arrivo.

È il momento dello “Spot Time”. Perché i lettori dovrebbero acquistare questo romanzo?   
I lettori dovrebbero acquistare il mio libro perché racconta l’archeologia, la cultura e la storia di una delle polis più antiche e famose. Ho voluto realizzare un saggio scorrevole, senza appesantire il testo con delle informazioni superflue o di difficile comprensione; penso che ogni autore debba sempre tenere presente la seguente massima: “Vietato annoiare”. Voglio che gli eventuali lettori considerino il mio libro come una sorta di scrigno che all’interno conserva l’armonia e la bellezza di una polis insieme ai culti, ai suoi edifici, leggende, personaggi e santuari. Il mio intento è stato anche quello di trattare di figure di spicco come la poetessa Nosside e l’archeologo Paolo Orsi. Infine, se dovessi usare tre aggettivi per descrivere il mio saggio: interessante, scorrevole e storico.