REVIEW PARTY: "COME LE ALI DEL PETTIROSSO" di Giordano Alfonso Ricci



Floor26th ha letto il romanzo di Come le ali del pettirosso di Giordano Alfonso Ricci edito Saga Edizioni.


Augusto è un uomo metodico e ordinato, nella cui vita non c’è spazio per i sentimenti. Così, mentre lui crea sempre più barriere con le emozioni, gli anni passano. Rodica, la sua governante, prova a mostrargli che ci sono attimi, situazioni e momenti che non tornano più, ma Augusto non vuole rivivere quello che è stato con Jelena: un amore sospeso. Le giornate trascorrono tutte uguali tra studio e lezioni in università – e discussioni con Rodica –, quando nella quotidianità di Augusto incombe l’ombra del passato: il Venezuela, le sue origini, lo richiamano come un canto urgente e misterioso. Solo Augusto deve scegliere cosa fare: se seguire il suo istinto e abbattere la barriera dei sentimenti o rifugiarsi ancora una volta nella razionalità
.





Augusto B.D è un cinquantenne molto affascinante, ricco e dalla carriera prestigiosa, con l’unico difetto di essere molto volubile in fatto di donne, nel senso che le vuole fino a quando non se le porta a letto ma poi, nessuna deve passare dalle lenzuola al suo cuore.

Unica compagna di vita Rodica la governate Rumena con la quale non fa che litigare, lui la chiama “Vecchia”, lei lo chiama “Stronzo”.

I due vivono in una tenuta a Tivoli dove il solitario uomo passa la maggior parte del tempo occupandosi di lavoro e della sua proprietà.

Un bel giorno viene contattato da una donna che dice di essere un funzionario del consolato Generale Italiano a Caracas e di avere delle cose da dirgli.

Così una mattina Augusto si reca in Ambasciata per sapere quello che Anna Marini ha da dirgli, in Venezuela è rimasta parte della sua famiglia cui lui è molto legato ed il pensiero che possa essere successo loro qualcosa lo preoccupa.

L’ambascia per i suoi parenti dura poco, il tempo di scoprire che non sono loro il motivo per cui viene convocato bensì perché una ragazza Mila Mudrich, figlia di Jelena Mudrich, è rinchiusa in un carcere con l’accusa di traffico di stupefacenti. Al momento dell’arresto, in aeroporto la donna è con sua figlia Elena, una bambina di tre anni che è momentaneamente affidata ad un’istituzione religiosa, ma che di lì a poco sarebbe stata condotta in un ambiente molto meno sicuro e di lei, probabilmente si sarebbero perse le tracce. La ragazza in carcere, dichiara che Augusto D.B. è suo padre. 

L’uomo viene a sapere che Jelena è morta alcuni anni prima a Düsseldorf in seguito a un incidente stradale.

Da questo momento la sua vita da professore, fatta di solo passato e di un nome che è rimasto per sempre indelebile nella sua mente e nel suo cuore, cambia completamente, Mila è la figlia della donna che lui ha sempre amato ma che non ha avuto il coraggio di trattenere.

Improvvisamente l’uomo viene catapultato in un’avventura che lo porterà a stravolgere completamente la sua vita. 

“Bene… faccia conto che io di strada ne ho fatta tanta, ma mi sono reso conto di aver messo insieme solo una serie di passi. Non ho costruito niente che non fosse altro che una cattedrale del mio egoismo. Non andrò da nessuna parte sulla strada che ho scelto padre. Ora la vita mi ha dato un’opportunità per tornare indietro.”

Questo è quello che muove Augusto verso un’avventura che lo porterà a rischiare la sua vita per condurre in salvo due persone di cui fino a poco prima ignorava addirittura l’esistenza.

Un viaggio in un mondo, il Venezuela fatto di decadenza, povertà e di estrema corruzione, di modi di fare e di vivere che annientano la dignità umana, di marcio così puzzolente da sentirne l’odore anche attraverso le pagine del libro ma fatto anche di brava gente, che vive di poco o niente sempre pronta ad aiutare e a vivere il messaggio che Nostro Signore ci ha lasciato.

Un libro forte e coraggioso, pagine ben scritte e capacità di trasmettere le sensazioni più disparate, dalla paura alla speranza, dal freddo al sole bruciante sulla pelle.

Il lettore viene subito catturato e si sente trascinare in quest’avventura descritta talmente bene da rendere visibili le scene, fino all’ultima parola.

Lo squallore e la misericordia, il lercio e la luce della speranza perché “ in fondo in ogni demonio c’è la radice di un angelo, è che poi si perde da qualche parte quella radice. Ma mai nessun demonio è stato o sarà demonio per sempre”

C’è tutto in questo libro, tutta la bruttura e tutta la grandezza dell’uomo, il buono e il cattivo viaggiano sempre su linee che spesso si intrecciano a dimostrazione che dal male può venire il bene e che non sempre quello che si crede bene lo è.

Augusto è una figura dalle mille sfaccettature, il suo fascino non risiede solo nel suo aspetto fisico ma anche nella cultura, nella risolutezza, nell’inaspettata tenerezza, nell’estrema generosità, il profondo egoismo su cui è basata la sua esistenza fino ad un certo punto lo porta al cambiamento, per riguadagnare un senso della vita che lo renda un essere migliore.

Ma il protagonista non è la sola figura bella di questo libro, Daniel, Padre Mariano, Elisandro e altri personaggi anche di solo passaggio lasciano un’impronta che ci ricorda che il male fa solo più rumore, ma il bene è ovunque perché puoi chiudere le finestre, ma se le apri anche solo di poco la luce è sempre lì pronta a illuminarti. 

Un libro consigliato a tutti coloro che hanno voglia di un viaggio fatto di emozioni forti e tensione ma anche di perle di saggezza e di positività, per chi si è smarrito e vuole ritrovarsi e per coloro che non credono più nel bene.


A CURA DI



VOTO