REVIEW PARTY: "COME LE ALI DEL PETTIROSSO" di Giordano Alfonso Ricci
Augusto è un uomo metodico e ordinato, nella cui vita non c’è spazio per i sentimenti. Così, mentre lui crea sempre più barriere con le emozioni, gli anni passano. Rodica, la sua governante, prova a mostrargli che ci sono attimi, situazioni e momenti che non tornano più, ma Augusto non vuole rivivere quello che è stato con Jelena: un amore sospeso. Le giornate trascorrono tutte uguali tra studio e lezioni in università – e discussioni con Rodica –, quando nella quotidianità di Augusto incombe l’ombra del passato: il Venezuela, le sue origini, lo richiamano come un canto urgente e misterioso. Solo Augusto deve scegliere cosa fare: se seguire il suo istinto e abbattere la barriera dei sentimenti o rifugiarsi ancora una volta nella razionalità.
Augusto B.D è un
cinquantenne molto affascinante, ricco e dalla carriera prestigiosa, con
l’unico difetto di essere molto volubile in fatto di donne, nel senso che le
vuole fino a quando non se le porta a letto ma poi, nessuna deve passare dalle
lenzuola al suo cuore.
Unica compagna di
vita Rodica la governate Rumena con la quale non fa che litigare, lui la chiama
“Vecchia”, lei lo chiama “Stronzo”.
I due vivono in una
tenuta a Tivoli dove il solitario uomo passa la maggior parte del tempo
occupandosi di lavoro e della sua proprietà.
Un bel giorno viene
contattato da una donna che dice di essere un funzionario del consolato
Generale Italiano a Caracas e di avere delle cose da dirgli.
Così una mattina
Augusto si reca in Ambasciata per sapere quello che Anna Marini ha da dirgli,
in Venezuela è rimasta parte della sua famiglia cui lui è molto legato ed il
pensiero che possa essere successo loro qualcosa lo preoccupa.
L’ambascia per i
suoi parenti dura poco, il tempo di scoprire che non sono loro il motivo per
cui viene convocato bensì perché una ragazza Mila Mudrich, figlia di Jelena
Mudrich, è rinchiusa in un carcere con l’accusa di traffico di stupefacenti. Al
momento dell’arresto, in aeroporto la donna è con sua figlia Elena, una bambina
di tre anni che è momentaneamente affidata ad un’istituzione religiosa, ma che
di lì a poco sarebbe stata condotta in un ambiente molto meno sicuro e di lei,
probabilmente si sarebbero perse le tracce. La ragazza in carcere, dichiara che
Augusto D.B. è suo padre.
L’uomo viene a
sapere che Jelena è morta alcuni anni prima a Düsseldorf in seguito a un
incidente stradale.
Da questo momento
la sua vita da professore, fatta di solo passato e di un nome che è rimasto
per sempre indelebile nella sua mente e nel suo cuore, cambia completamente,
Mila è la figlia della donna che lui ha sempre amato ma che non ha avuto il
coraggio di trattenere.
Improvvisamente l’uomo viene catapultato in un’avventura che lo porterà a stravolgere completamente la sua vita.
“Bene… faccia conto che io di strada ne ho fatta tanta, ma mi sono reso conto di aver messo insieme solo una serie di passi. Non ho costruito niente che non fosse altro che una cattedrale del mio egoismo. Non andrò da nessuna parte sulla strada che ho scelto padre. Ora la vita mi ha dato un’opportunità per tornare indietro.”
Questo è quello che
muove Augusto verso un’avventura che lo porterà a rischiare la sua vita per condurre
in salvo due persone di cui fino a poco prima ignorava addirittura l’esistenza.
Un viaggio in un
mondo, il Venezuela fatto di decadenza, povertà e di estrema corruzione, di
modi di fare e di vivere che annientano la dignità umana, di marcio così puzzolente
da sentirne l’odore anche attraverso le pagine del libro ma fatto anche di
brava gente, che vive di poco o niente sempre pronta ad aiutare e a vivere il
messaggio che Nostro Signore ci ha lasciato.
Un libro forte e
coraggioso, pagine ben scritte e capacità di trasmettere le sensazioni più
disparate, dalla paura alla speranza, dal freddo al sole bruciante sulla pelle.
Il lettore viene
subito catturato e si sente trascinare in quest’avventura descritta talmente
bene da rendere visibili le scene, fino all’ultima parola.
Lo squallore e la
misericordia, il lercio e la luce della speranza perché
C’è tutto in questo
libro, tutta la bruttura e tutta la grandezza dell’uomo, il buono e il cattivo
viaggiano sempre su linee che spesso si intrecciano a dimostrazione che dal
male può venire il bene e che non sempre quello che si crede bene lo è.
Augusto è una
figura dalle mille sfaccettature, il suo fascino non risiede solo nel suo
aspetto fisico ma anche nella cultura, nella risolutezza, nell’inaspettata
tenerezza, nell’estrema generosità, il profondo egoismo su cui è basata la sua esistenza
fino ad un certo punto lo porta al cambiamento, per riguadagnare un senso della
vita che lo renda un essere migliore.
Ma il protagonista
non è la sola figura bella di questo libro, Daniel, Padre Mariano, Elisandro e altri personaggi anche di solo passaggio lasciano un’impronta che ci ricorda
che il male fa solo più rumore, ma il bene è ovunque perché puoi chiudere le
finestre, ma se le apri anche solo di poco la luce è sempre lì pronta a illuminarti.
Un libro
consigliato a tutti coloro che hanno voglia di un viaggio fatto di emozioni
forti e tensione ma anche di perle di saggezza e di positività, per chi si è
smarrito e vuole ritrovarsi e per coloro che non credono più nel bene.