RECENSIONE: "CI RAPISCE IL TEMPO" di Antonia Calabrese

La nostra Dott.ssa Biotech, durante l'estate, oltre alle sue solite letture thrillerose, si è anche data alla lettura di poesie. 

Oggi, infatti, ci parlerà della raccolta di Antonia Calabrese "Ci rapisce il tempo". 


 

TITOLO: Ci rapisce il tempo

AUTORE: Antonia Calabrese

GENERE: Raccolta di poesie

EDITORE: Self

FORMATO: Cartaceo ed Ebook

 

Ringraziamo l'autore per la copia digitale omaggio

 

 

Raccolta di poesie il cui filo conduttore è il trascorrere veloce del tempo dall'alba al tramonto, dalla giovinezza al lento decadimento fisico con un intercalare di sentimenti appassionati verso il mondo e la natura e di speranze che si rinnovano. Dalla silloge “Ci rapisce il tempo” emerge un’ansia di vivere contrassegnata da una marcata aspirazione all'infinito, mista all'estatica considerazione del mondo e del territorio. Sono poesie istintive da cui traspare la formazione artistica dell’autrice. Parole e versi sono usati come pennelli che ritraggono e ridipingono gli spazi in una narrazione di colori, luci e sentimenti che traduce l’esperienza personale e soggettiva in consapevolezza condivisibile e spassionata.

In questa raccolta di poesie l'autrice parla del tempo che scorre inesorabilmente, e in fretta, senza mai fermarsi, indifferente a quelli che possono essere i turbamenti del nostro animo. 

Il tempo è un qualcosa a sé stante, che vive di vita propria e che non può essere fermato, trascorre giorno dopo giorno, stagione dopo stagione. Insieme allo scorrere del tempo prende forma quello che è il nostro destino, un destino che non scegliamo noi ma che è già scritto per noi dall'inizio, e possiamo cercare di ribellarci, ma alla fine ci rendiamo conto che non ci resta altra cosa da fare che accettare ciò che ci accade. 

Come ci insegna un famoso proverbio “si è davvero liberi quando si fa ciò che più ci rende felici”. 

L'autrice descrive la giovinezza come una farfalla colorata che vola spensierata, ma nulla dura in eterno quindi bisogna imparare ad afferrare tutto ciò che ci passa davanti in quel determinato istante, la famosa filosofia del “Carpe Diem”, per non avere rimpianti in futuro, poiché il tempo passato nessuno può ridarcelo indietro. Il tempo continua a scorrere senza sosta e l'unica cosa che ci rimane sono i ricordi, entità evanescenti che non possiamo toccare. Anche volendo vivere la vita appieno non ci riusciamo mai, è come se fossimo perennemente insoddisfatti, come se fossimo in attesa di qualcosa che speriamo prima o poi arriverà. Ma spesso questo volersi per forza aggrappare a ciò che non c'è ci fa perdere di vista le cose importanti che abbiamo davanti agli occhi, e quando perdiamo alcune possibilità ci rendiamo conto di quanto fossero importanti.

Ho apprezzato la delicatezza con cui l'autrice ha trattato il tema della morte: la morte non è altro che la vita che muta e cambia forma, ma che non scompare. Un pò come una cometa che un attimo prima brilla nel cielo e l'attimo dopo scompare alla nostra vista, ma ciò non vuol dire che non c'è più. C'è, solo che non possiamo vederla.

Questa raccolta di poesie mi ha colpito per la profondità del tema trattato dall’autrice in maniera molto completa e molto delicata. La scrittura è molto scorrevole e mai prolissa, e le metafore utilizzate sono molto chiare e arrivano immediatamente al lettore.

Il tema trattato credo fermamente interessi ad ognuno di noi, perché tutti prima o poi ci troviamo di fronte al trascorrere inesorabile del tempo e a pensare a cosa sarebbe potuto accadere se avessimo fatto a suo tempo delle scelte diverse. Ho trovato la tematica trattata molto attuale, e sono certa che rispecchia un pò la vita di tutti noi.

E’ decisamente una raccolta che mi sento di consigliare a qualsiasi tipologia di lettore, poiché aiuta molto a riflettere su quanto siano preziosi i singoli momenti che ci ritroviamo a vivere nel corso della nostra vita, e soprattutto a capire che molto spesso per non vivere una vita di rimpianti bisogna saper cogliere l'attimo senza starci a pensare troppo, poiché altrimenti l'attimo passa e fugge via, senza tornare mai più indietro.

A CURA DI

VOTO