SETTE BLOG PER UN AUTORE: "CORVI D'ESTATE"

Ospitiamo oggi per la rubrica Sette Blog per un Autore i protagonisti dei racconti della raccolta Corvi d'estate pubblicata dalla Dark Abyss Edizioni.




1)Chi è Shaggy dal racconto L’Orrore di Crossing Bay di Francesco Spada? Raccontaci qualcosa di te:
(Parla Shaggy, protagonista del racconto di Francesco Spada)
Bella lì gente, sono Shaggy! Non mi è mai successo di partecipare a un’intervista. Ah, dite che sono simpatico? Bene, sì, in effetti lo sono. Ah, volete sapere altro? Ma insomma, non c’è molto da dire, sapete, lavoro al Lobster’s poco più avanti, avete presente il ristorante di Crossing Bay che affaccia sull’oceano? Sì, proprio quello di Gavin. Conoscete Gav? Ah, non vi interessa, volete sapere di me. Ma insomma, non c’è molto da dire, sapete, vivo da solo, fumo erba con gli amici, ho lasciato la scuola perchè mi annoiava. Sogno di nuotare coi delfini. Non sono belli i delfini? Mi piacciono tanto, sono i cani dell’oceano. Oh, scusate, qual era la domanda? Mi sa che l’erba sta facendo effetto!

2)Cosa ne pensi della tua storia? Nei limiti dello spoiler, sei contento di quello che ti capita nel racconto?
(parla Lucia, protagonista del racconto di Michele Borgogni)
Contenta? Siete pazzi? Avete visto quello che volevano farmi? Pensate che una cosa del genere sia divertente? Forse dovreste fare la loro stessa fine…

3)Hai degli hobby di cui il tuo autore parla nel libro?
(Parla Ailish, protagonista del racconto di Laura Costantini)
No. Gli hobby appartengono a chi è amato, vezzeggiato, coccolato. Mia sorella, ecco sì, lei, sicuramente potrebbe parlare di hobby e di passioni.

4)Che personaggio sei? Un protagonista amato sin da subito o no?
(Parla Ailish, protagonista del racconto di Laura Costantini)
Non mi definirei un personaggio, perché è un ruolo che spetta a chi viene in qualche modo alla ribalta. E la mia ribalta l’ho persa dopo il primo vagito di mia sorella.

5)Pensi che qualche lato del tuo carattere possa appartenere al tuo autore?
(Parla Francesco Zagaglia, autore)
Credo che sia inevitabile. Ritengo che ogni personaggio riveli sempre qualche parte caratteriale, anche fisionomica dell’autore. Anche se l’autore lo nega fino alla morte.

Io come autore devo dire che, anche se non volessi, non riuscirei a nascondere alcune mie caratteristiche nel personaggio inventato.

A volte un carattere può essere spudoratamente ispirato a me stesso, magari viene fuori nei dialoghi, nell’uso di alcune esclamazioni. Altre volte il riferimento è più sottile. Magari rubo a me stesso un semplice gesto: accendere una sigaretta, un modo di salutare, una canzone ascoltata, il numero di caffè giornalieri. Tutte cose che rivelano un certo carattere.

A volte il personaggio può addirittura essere l’opposto di me. Ma ancora una volta, ecco che sono stato comunque influenzato dal mio carattere, per formare quello del personaggio.

E poi chi siamo noi? Quante sfaccettature abbiamo? A volte il mio personaggio risponde o agisce non come me, ma magari come avrei voluto agire in certe situazioni, o come mi piacerebbe agire. Analogamente a quando si inseriscono i personaggi negli ambienti conosciuti, in modo che il paesaggio e le dinamiche all’interno di esso siano credibili, così un personaggio ha dei vizi, dei vezzi, che possiamo descrivere dettagliatamente o in maniera efficace, proprio quando conosciamo quei vizi e quei vezzi. Conoscendoli bene, ne cogliamo l’essenza a fondo, in modo che il lettore ne resti attratto. Solo chi ha veramente un carattere sa descriverlo in maniera affascinante.

6)Tre aggettivi che ti descrivono.
(Parla Ailish, protagonista del racconto di Laura Costantini)
Scura, banale, invisibile.

7)Parlaci della città dove è ambientata la tua storia.
(Parla Shaggy, protagonista del racconto di Francesco Spada)
Crossing Bay è una cittadina tranquilla, una come tante, sapete. Si affaccia sull’oceano e mi piace trascorrere le ore del tramonto a osservare il sole che sprofonda in acqua, mentre si accendono le luci sulla Promenade. Chioschetti, bar, ristoranti, negozietti per turisti, le tante barche ormeggiate lungo il molo. E poi c’è il boschetto che separa la scogliera dalla città, proprio dove si trova il Lobster’s, uno dei miei posti preferiti. Come dite? Per le canne? Mah, forse sì, cioè no, no. E vi ho parlato del Colonnello? Il grande orologio della biblioteca che con i suoi rintocchi scandisce tutta la nostra vita? Ah no? Bene, fate un salto a trovarlo, gli farà piacere. Sarà vecchissimo, tipo due, trecento anni, ma forse mille, chi potrebbe dirlo?

Insomma se vi piacciono le cittadine che si affacciano sul mare dovete proprio venire a Crossing Bay. Noi sì che sappiamo divertirci!

8) Che rapporto hai con gli altri personaggi del racconto? Ti va di presentarceli?
(Parla Augusto, protagonista del racconto di Maria Benedetta Errigo)
Sono Augusto, mi ha chiamato così sta tipa, Maria Benedetta Errigo, che ha deciso di scrivere la mia storia. Gus mi chiamano i giornalisti che scrivono di me e dicono che sono un serial killer. Anzi, loro che sono istruiti dicono che sono un assassino particolare, che uccido solo se vedo una determinata cosa. Ah, loro sì che sono istruiti. Mica come me.

Sapete chi è istruito come loro? Il dottor Vitali, il medico che mi segue qui in prigione. È un uomo intelligentissimo, lo dico perché nel suo studio ha un sacco di libri. Deve averli letti tutti, ne sono certo.

E poi c’è la Luisa. Ah, la Luisa. La sua assistente e il mio amore. Ogni volta che la vedo mi partono dei pensieri così impuri che è meglio lasciare perdere visto che non ho la possibilità di farmi una doccia fredda, ora. Ma è bellissima, sapete? E come cerco di stare il più lontano possibile dal dottore quando sono seduto davanti a lui, più invece cerco di avvicinarmi a lei. È deliziosa, con un profumo leggero che ti arriva alle narici e mi stimola. Sì, dai, avete capito.

Ci siamo noi tre in questo racconto e spero davvero che lorsignori abbiano la compiacenza di leggere cosa succede a ognuno di noi. A presto.

9)La tua storia avrà un seguito?
(parla Lucia, protagonista del racconto di Michele Borgogni)
Un seguito… certo. Vi piacerebbe, eh? Certo che voi lettori siete proprio sadici, a volte. L’unico seguito che voglio immaginare mi vede felice, invecchiata, magari con un nuovo lavoro e una persona davvero adatta a me al mio fianco, in una nuova città, con nuovi amici… Terrei la casa, ovviamente. Non potrei mai venderla, ma la useremmo al massimo per trascorrerci qualche giorno d’estate… Chissà se a lui riuscirei a dire qualcosa del pozzo…

10)Cosa pensano di te i lettori nelle loro recensioni?
(Parla Himura-san, protagonista del racconto di Samantha Di Prizito)
Non lo so e ammetto di sentirmi un po’ a disagio all’idea di scoprirlo. Mi rendo conto che io e i miei sottoposti non siamo stati… umani, ma le circostanze a cui abbiamo dovuto far fronte erano particolari. Ho scelto l’incolumità del mio popolo e non me ne pento. Spero che i lettori capiscano e che non mi giudichino in modo sbagliato. Alla fine, ho promesso di servire il mio Paese a ogni costo e a volte i costi sono parecchio alti.

11)C’è un messaggio all’interno del romanzo che secondo te il tuo autore vuole trasmettere ai lettori?
(Parla Ailish, protagonista del racconto di Laura Costantini)
La vendetta è una fregatura. Sempre.

12)Tre buoni motivi per leggere la tua storia.
(Parla Ailish, protagonista del racconto di Laura Costantini)
Sarete felici di non essere me. Sarete affascinati dall’orrore che ho voluto. Non guarderete più i corvi allo stesso modo.