RECENSIONE: "I CAVALIERI DELLA TAVOLA ROTONDA" di Howard Pyle

Arya ha letto il secondo volume della serie dedicata a Camelot di Howard Pyle intitolato I cavalieri della tavola rotonda edito Fanucci Editore.



Scritto due anni dopo Re Artù e i suoi cavalieri, questo romanzo di Howard Pyle torna alla corte di Artù e presenta le avventure di tre degni, nobili ed eccellenti cavalieri-campioni: sir Lancillotto, sir Tristano e sir Parsifal. Le storie di questi tre cavalieri sono tra le più entusiasmanti e durature nel vasto corpo della leggenda arturiana. Sir Lancillotto, il più celebre cavaliere della Tavola Rotonda, è un personaggio di spicco che appare alla corte di re Artù in varie imprese. Diventa una leggenda a pieno titolo grazie alle sue incomparabili capacità di combattimento e al suo fascino. Un combattente, sir Tristano, invece si innamora di una bellissima giovane dama di nome Isotta, che è già promessa sposa a un re. Nel frattempo, l’ultimo dei tre, sir Parsifal, si reca al castello di Beaurepaire dove affronterà nuove e inaspettate sfide. Raccontato nello stile inimitabile di Pyle, che cattura perfettamente il tono e lo spirito dell’antico romanticismo, dove ogni storia mette in mostra i personaggi provando la loro forza e morale di fronte a chi gli si oppone, I cavalieri della Tavola Rotonda offre uno sguardo intimo ai tanti ostacoli e trionfi dei famosi guerrieri.


Ringraziamo la casa editrice per la copia cartacea omaggio


In questo secondo volume dedicato ai Cavalieri della Tavola Rotonda conosciamo sir Lancillotto del Lago e sir Tristano di Lyonesse, stretti da un legame di amicizia che lega la vita l'un dell'altro.

Nella prima parte del romanzo seguiremo le avventure di Lancillotto, considerato il cavalier per eccellenza, nobile e coraggioso, che venne nominato da Re Artù cavaliere della tavola rotonda. Partiremo con lui alla ricerca di avventure che lo hanno reso famoso. L'autore ci racconta anche dell'amicizia tra Lancillotto e Ginevra, e regala al lettore anche una sua personale opinione sul legame dei due giovani ritenendo scandalose le dicerie riguardo a quest'amicizia; non c'è nessuna prova che può dimostrare una relazione tra i due, secondo Pyle che crede fermamente alle parole del cavaliere che, fino all'ultimo giorno della sua vita, ha sempre sostenuto che lady Ginevra era nobile e degna sotto ogni aspetto.

Nella seconda parte del romanzo facciamo la conoscenza di sir Tristano, della sua nascita, di come è stato scelto il suo nome, della sua crescita e degli attentati alla sua vita da parte di lady Moena. In età adulta poi diventerà cavaliere e affronterà diverse avventure.

Nella terza parte, invece, viene narrata la storia di sir Parsifal considerato uno dei tre grandi cavalieri della Tavola Rotonda. Figlio di re Pellinore, uno dei sovrani che all'inizio del regno di Re Artù si ribellò e poi fu sconfitto.

Parsifal crescerà solo con la madre, ignaro del mondo esterno e dell'esistenza dei cavalieri ma un giorno, quando scoprirà il mondo del cavalierato, lascerà tutto e partirà per le sue avventure fino a diventare cavaliere della Tavola Rotonda.

Come per il primo volume (trovate qui la mia recensione) anche in questo caso l'autore racconta nei minimi dettagli le storie dei cavalieri, aggiungendo le sue riflessioni personali e patteggiando apertamente per questi uomini valorosi.

Lo stile di Pyle è sempre elegante, ricco, a volte non propriamente scorrevole tanto da dover ritornare indietro di qualche rigo per il dubbio di aver perso qualcosa di importante.

Un libro molto corposo; avrei livellato qua e là per snellire le storie dei cavalieri (alcuni dialoghi li ho trovati poco avvincenti e a tratti noiosetti, quasi inverosimili).

Attraverso le parole di Pyle ci arriva dritto il messaggio che l'autore vuole trasmettere ossia del valore di questi uomini in battaglia ma, soprattutto, di come affrontano le situazioni sempre con garbo e mantenendo alto l'onore del loro lignaggio.

Un testo che va letto, capito, e di cui i valori trasmessi se ne potrebbe fare largo uso.

A CURA DI

VOTO